Ponte di Genova anche Cimolai tra i dieci invitati alla gara d'appalto

Sabato 17 Novembre 2018
LA RICOSTRUZIONE
PORDENONE Potrebbe essere proprio la pordenonese Cimolai a ricostruire il ponte del viadotto Polcevera sulla A10 a Genova crollato la mattina del 134 agosto scorso. La Cimolai - verso la quale un interessamento era già stato ammesso tempo fa dagli stessi vertici di Autostrade - rientra infatti nel gruppo delle dieci imprese alle quali il commissario per la ricostruzione di Genova, Marco Bucci già l'altra sera - poco dopo l'approvazione del Decreto Genova da parte del Senato, ha inviato via email le lettere d'invito a partecipare alla gara d'appalto. Tra le dieci aziende invitate si sa che figura anche un'altra impresa friulana, l'udinese Rizzani de Eccher, accanto a realtà del calibro di Salini Impregilo (la più grande società italiana di costruzioni), Pizzarotti di Parma (numero tre dalla classifica italiana delle società di costruzioni generali, al Gruppo Fagioli, alla Fincantieri (della quale si era parlato fin dalle prime settimane dopo il crollo come di una delle principali candidate a realizzare l'opera), alla Leonardo, alla Siag (società specializzata in esplosivi) e, probabilmente, anche alla Strabag Italia, controllata dal colosso austriaco delle costruzioni, che nelle scorse settimane aveva presentato una manifestazione di interesse.
Bisognerà vedere se verrà affidato un unico appalto per la demolizione del ponte e la successiva ricostruzione del nuovo o se ci saranno due appalti distinti. È possibile anche che le imprese invitate possano dar vita a cordate multi-specializzazione per realizzare le diverse fasi.
L'obiettivo - ha chiarito fin da subito il sindaco di Genova e commissario Marco Bucci - è quello di iniziare la demolizione dei tronconi restanti del ponte Morandi entro il 15 dicembre e cominciare la ricostruzione ad aprile: «Si sceglie chi fa i lavori tra fine novembre e i primi di dicembre - ha infatti detto -. A Natale 2019 voglio vedere il ponte; magari non collaudato, ma ci sarà».
Se il ponte, come sembra, verrà realizzato in acciaio, la Cimolai - numero 9 tra i costruttori italiani, con 440 milioni di fatturato e specializzato in infrastrutture ed edifici in carpenteria metallica, di cui cura in stabilimento anche la produzione - avrebbe grosse chance di aggiudicarsi l'appalto (l'altra friulana, la de Eccher, è invece specializzata nella realizzazione di ponti in calcestruzzo), forte anche della reputazione di cui gode nel settore (lo stesso Ad di Autostrade, Giovanni Castellucci in una recente trasmissione tv l'aveva definita «la migliore al mondo nella costruzione di strutture in acciaio»). E non solo per aver realizzato le coperture di stadi olimpici, come quello di Atene, ma anche per l'esperienza che vanta proprio nella realizzazione di ponti e viadotti: è il caso di quelli lungo il tratto autostradale Bologna-Firenze sugli Appennini o sul fiume Lambro dell'A1, realizzato due anni fa, ma nel curriculum dell'azienda pordenonese ci sono oltre cinquante opere di questo genere, in Italia e all'estero (l'ultimo nato è il ponte sul fiume Crati, a Cosenza, firmato dall'archistar Santiago Calatrava).
«Tecnicamente - aveva già asserito tempo fa Luigi Cimolai, presidente dell'azienda pordenonese - ritengo sia possibile realizzare un'opera del genere completamente in acciaio in otto mesi. È chiaro che bisogna prima superare i tempi delle auttorizzazioni e della burocrazia. Ma un tempo di otto mesi per la sola fase di costruzione non mi pare impossibile». Ora comincia la sfida.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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