Polpette al veleno per i cani Spunta l'idea delle ronde

Domenica 12 Luglio 2020
Polpette al veleno per i cani Spunta l'idea delle ronde
LA STRETTA
PORDENONE Telecamere e controlli non bastano. Per vincere la guerra con chi sta riempiendo la città di bocconi avvelenati, sperando che possano essere ingeriti da cani e gatti, l'assessore Stefania Boltin chiede aiuto ai volontari. E non esclude il fatto, dopo averne discusso con Massimo Olivotto, comandante della polizia locale, di istituire delle vere e proprie ronde. Gruppi di cittadini che, mettendo a disposizione parte del loro tempo libero, potrebbero tenere d'occhio i punti più sensibili di Pordenone, dove essendoci una maggiore concentrazione di animali domestici, è possibile che qualcuno tenti nuovamente di piazzare delle esche avvelenate.
IL PUNTO
Le ultime (trovate in via Leo Girolami e Stradelle) sono state inviate all'Istituto zooprofilattico per le analisi. Prima di avere delle risposte certe sul loro contenuto bisognerà attendere almeno due settimane. Uno dei due cani che le ha ingerite, un Setter, sta meglio. L'altro, un meticcio, rischia di non farcela. Dopo essere stato avvelenato, continua ad avere attacchi epilettici e fatica a muoversi. «In zona sottolinea Boltin ho fatto apporre dei cartelli con i quali invito i cittadini a passeggio con i loro cani a prestare la massima attenzione. È giusto che tutti facciano la loro parte, che vigilino affinché certi episodi non si verifichino più». Non sarà facile individuare gli autori di quei gesti ma Boltin è convinta che sarà possibile evitare che altri cani possano fare la stessa fine. «Chiederò al comandante della polizia locale assicura l'assessore di aumentare i controlli sul territorio. Vedrei bene, inoltre, la possibile che venissero creati dei veri e propri gruppi di volontari che, girando di via in via, potrebbero sicuramente scoraggiare i malintenzionati o, comunque, segnalare eventuali comportamenti sospetti. Le telecamere? Sono utili ma è ovvio che non possiamo piazzarle ovunque: oltre ai costi ingenti, bisognerebbe trovare personale dedicato solamente a visionare i filmati. Il privato può dotarsi di questi strumenti ma deve prestare attenzione: possono inquadrare soltanto la proprietà privata e non la pubblica via».
ATTENZIONE
Nei giorni scorsi, anche sul web, era comparso questo avviso: «Attenzione: polpette avvelenate tra Pordenone e Cordenons». L'attenzione è molto alta. A Cordenons l'assessore Lucia Buna ha già avviato verifiche ed accertamenti per provare a capire se, effettivamente, ci sia un pericolo che sino a questo momento non era conosciuto. «Non abbiamo mai ricevuto segnalazioni sottolinea l'assessore comunale delle presenza sul territorio di esche o di bocconi avvelenati. Nemmeno nei parchi. Non vorrei mai che qualcuno avesse cominciato a spargere bocconi avvelenati per provocare la morte degli animali. Purtroppo sto notando una certa intolleranza a tutti i livelli. Se i bersagli fossero gli animali, sarebbe qualcosa di molto grave. Quindi massima attenzione e ripeto sempre: se qualcuno vede qualcosa, segnali il fatto a chi di dovere. Bene che vengano utilizzati i social, che fungono da cassa di risonanza, ma è altrettanto importante che vengano allertate le forze di polizia che, puntualmente, possono avviare delle indagini. Ricordo che la collaborazione tra cittadini e le istituzioni hanno dato, anche di recente, dei risultati sorprendenti». La questione dei presunti bocconi avvelenati è particolarmente sentita a Pordenone come a Cordenons: quando si parla di cani e gatti la sensibilità delle persone, sui social network come nella vita di tutti i giorni, si ingigantisce.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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