Petizione con 1.500 firme contro il direttore Asfo

Martedì 11 Maggio 2021
Petizione con 1.500 firme contro il direttore Asfo
SANITÀ IN RIVOLTA
PORDENONE Sono state consegnate ieri, nella sede della presidenza della Regione, a Trieste, le 1.500 firme dei lavoratori dell'Azienda sanitaria per chiedere la risoluzione del contratto del direttore generale di Asfo, Joseph Polimeni. Le motivazioni dell'istanza erano state messe nero su bianco in una lettera diffusa nei giorni scorsi. Il presidente Massimiliano Fedriga ha colto l'occasione per incontrare le organizzazioni sindacali promotrici, Cgil, Uil e Nursind e le Rsu Asfo, che avevano da tempo richiesto il confronto.
L'INCONTRO
Nell'incontro col governatore, «che è stato costruttivo», come hanno messo in luce le forze sociali, è stato garantito l'impegno di Fedriga a farsi parte attiva nelle problematiche sollevate. Il presidente della Regione ha espresso un auspicio rispetto a una «ripresa del dialogo con organizzazioni sindacali e Rsu - hanno annunciato i rappresentanti dei lavoratori -. Confidiamo che vi sia la possibilità concreta di affrontare le problematiche oggetto della raccolta firme e le nuove che stanno emergendo, tra le quali figurano il piano ferie, i contratti a tempo determinato in scadenza, il piano assunzioni e il programma vaccinale. Teniamo conto che i vaccinatori non vengono pagati da mesi».
LE REAZIONI
Intanto il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) ricorda che «la carenza di personale dell'Asfo è sempre più marcata e la richiesta dei sindacati di rinnovare i contratti in scadenza la scorsa estate era assolutamente fondata». E che lo lo scorso 31 dicembre l'Asfo aveva in dotazione 211 dipendenti e somministrati in meno rispetto a quelli programmati a inizio 2020, 187 in meno rispetto a quelli rideterminati in corso d'anno e 131 in meno di quelli a libro paga alla fine del 2018. «Pure i rinforzi straordinari, arrivati lo scorso anno per affrontare l'emergenza da Covid-19, lasciano a desiderare - afferma Conficoni - A fronte dei 58 infermieri e 56 oss tardivamente previsti a novembre, solo sei persone sono entrate in servizio entro dicembre. Nel Pal, inoltre, si afferma che le assunzioni mancanti si sarebbero concretizzate quest'anno ma, stando ai dati ottenuti con un accesso agli atti, al 31 marzo c'è stato un aumento di sole 16 unità». Conficoni afferma poi che in questi giorni «chi chiama per una vista si vede proporre un appuntamento addirittura nel 2023. Una situazione inaccettabile che va affrontata tempestivamente».
A.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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