Orsini, un personale racconto per una carriera che non si ferma

Venerdì 20 Settembre 2019
LA BIOGRAFIA
PORDENONE Per Umberto Orsini, salire ieri sera sul palcoscenico del Teatro Comunale per presentare a Pordenonelegge - con il critico Masolino D'Amico - il suo libro Sold out (ed. Laterza) dev'essere stato come ritrovarsi tra amici: numerose, infatti, le volte in cui l'attore è stato ospite del teatro cittadino con i suoi spettacoli. L'elenco sarebbe lungo - lo ricordiamo almeno con Gianni Santuccio in Servo di scena di Harwood fino all'ultimo, in ordine di tempo visto nella passata stagione, Il costruttore Solness di Ibsen - ma certo nella sua lunga e fortunata carriera Orsini ha portato anche a Pordenone spettacoli di gran spessore e la sua qualità interpretativa. Ben lungi dall'essere essere stanco del suo mestiere e con un'invidiabile condizione fisica, si è cimentato nella scrittura, con un libro con quale si mette a nudo, raccontando e confessando sia la vita privata che quella professionale. Masolino D'Amico nel presentare e interrogare l'attore-scrittore, ne ha messo in evidenza caratteristiche personali e professionali, stimolandolo a raccontare episodi che spesso sono andati oltre la pagina scritta.
La serata - e il pubblico ha manifestato il suo affetto per Orsini con applausi calorosi - è così proseguita fra ricordi, rievocazioni di spettacoli, incontri con attori e registi di gran nome: il meglio del teatro e del cinema italiani. Dice D'Amico: «Di solito gli attori scrivono a fine carriera, Orsini invece continua a lavorare. Ha però ceduto alle insistenze dell'editore (e anche per la paura di morire a causa di un incidente in scena di cui praticamente nessuno si era accorto) ed è nato un libro diverso dalla solita autobiografia: esso sì racconta fatti e personaggi ma raccontando in parallelo il lavoro preparatorio de Il costruttore Solness, allora in fase di gestazione. Ecco un elemento che Masolino D'Amico ha sottolineato: la grande capacità di lavoro di Orsini, che continua con ostinazione a proporre un teatro di qualità . «In fondo - afferma Orsini - un libro è fatto di parole e io lavoro con le parole da oltre 60 anni. Ho costruito il libro come fosse uno spettacolo, alleggerendo qua, aggiungendo la', senza rispettare la cronologia dei fatti». Insomma, il giovane Orsini voleva uscire dalla provincia (Novara), studiava legge e lavorava in uno studio di notaio, dove le impiegate notarono la sua bella voce e lo convinsero a fare l'attore: da lì l'Accademia a Roma, l'ingresso in compagnie importanti imparando moltissimo e una carriera sfolgorante in teatro, al cinema, in televisione. Ma il mestiere di attore è fatto sì di lavoro, ma anche di tecnica e di trucchi: esilarante il suo per imparare i testi a memoria. Poi l'attenzione per attori e registi giovani se hanno idee e con i quali ama andare a cena dopo gli spettacoli per continuare a lavorare sullo spettacolo: «Voi avete visto Ibsen a febbraio, oggi vedreste uno spettacolo diverso: il lavoro non finisce mai». Come il piacere di ascoltarlo.
Nico Nanni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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