Morto il giornalista Stefano Polzot Ha raccontato la storia del territorio

Giovedì 13 Dicembre 2018
LUTTO
PORDENONE Se i giornali intendono scrivere del mio decesso vorrei che non riportassero il termine male incurabile, che non ho mai sopportato. Il tumore non è più un male incurabile perché grazie ai progressi della medicina molte persone, la maggioranza dei pazienti, riescono a guarire. Scrivere male incurabile vuol dire non essere di conforto e di aiuto a chi questa battaglia la sta conducendo. Stefano Polzot, scomparso ieri a 51 anni, era una persona speciale. E anche nelle ore che hanno preceduto il commiato terreno ha voluto illuminare la comunità con i suoi ragionamenti sempre lungimiranti. Perfino in punto di morte ha pensato agli altri, come ha fatto fin da giovanissimo. Vorrei che si sapesse che il mio era un tumore al polmone che ho contratto nonostante non sia mai stato un fumatore - prosegue il messaggio che ha affidato all'adorata moglie e collega giornalista Donatella Schettini -. Questo non tanto per dare un alibi a chi fuma, che appartiene a una categoria ad alto rischio, ma per spronare chi non ha mai fumato, in presenza di alcuni sintomi, a fare tutti gli accertamenti del caso perché l'adenocarcinoma può colpire, seppure in percentuali ridotte, anche loro. Lui ha combattuto per anni contro la malattia con forza e grande coraggio.
GIORNALISTA
Stefano Polzot, caporedattore al Messaggero Veneto, responsabile dei settori Regione e Attualità, è stato un punto di riferimento per la capacità di analisi di un territorio, ma soprattutto per non essere mai sceso a compromessi. Nella lunga e brillante carriera, iniziata subito dopo la laurea in Scienze bancarie a Udine, è sempre stato obiettivo, mai schierato o sopra le righe, costantemente preparato. Soprattutto umile. Cercava di imparare da tutti. Dote ormai rarissima, ascoltava con straordinaria attenzione ogni suo interlocutore, fosse il Presidente del Consiglio o l'ultimo degli amati compaesani casarsesi. Faceva della discrezione un valore aggiunto, era competente, approfondiva ogni notizia.
VOLONTARIATO
Nonostante una rara dedizione all'attività giornalistica, non ha mai fatto mancare il proprio apporto alla comunità locale: è stato più volte presidente della Pro Casarsa della Delizia, di cui è stato tra i volontari più attivi fin dai primi anni di attività, a partire dal 1981. Alla sua guida si deve la crescita del sodalizio e della Sagra del Vino. Ci lascia un grande amico ha commentato il presidente Antonio Tesolin -: un vero galantuomo con cui abbiamo condiviso tanti momenti felici e altrettante sfide. Una comunità che ha beneficiato della sua competenza anche come vicepresidente della Coop Casarsa. In ambito provinciale è stato presidente del Forum Democratico, componente del Consiglio di amministrazione dell'Irse della Casa dello Studente di Pordenone, autore di punta de Il Momento. In carriera aveva lavorato anche in televisione, a TelePordenone. Scrittore, ha dato alle stampe cinque libri, di cui tre assieme all'amico fraterno Giuseppe Ragogna.
LA FAMIGLIA
Dedicandosi anima e corpo alla propria professione, l'amore della sua vita non poteva che trovarlo in redazione: è lì che ha conosciuto l'avianese Donatella Schettini, con cui, nel maggio del 2014, ha condiviso la gioia della nascita del figlio Sebastiano. Dal mondo della politica e dell'economia regionale, ieri si è levato un coro unanime di reazioni di cordoglio: dal governatore Fedriga al capogruppo di opposizione Bolzonello, per giungere al senatore Ciriani, tutti hanno sottolineato le sue doti morali. Un'immagine forse lo dipinge meglio di altre: Un uomo che ha sempre tenuto la schiena dritta. Un rosario di suffragio sarà recitato questa sera, alle 18.30, nella chiesa di Casarsa, dove domani, alle 15, saranno celebrate le esequie.
Lorenzo Padovan
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