Mercato di Torre da dieci e lode

Martedì 23 Ottobre 2018
Mercato di Torre da dieci e lode
LA NOVITÀ
PORDENONE Mercato sperimentale di Torre promosso all'unanimità, mentre per quelli di Villanova e del Sacro cuore si va verso una revisione a colpi di sondaggi. Nella giornata in cui in Consiglio comunale scoppia la pace dopo la bagarre dell'ultima seduta e consiglieri di maggioranza e opposizione - dopo gli insulti - fanno a gara nello scambio di cortesie e convenevoli, e pure le immancabili scaramucce fra il sindaco e il consigliere Mario Bianchini del Fiume cadono nel vuoto, a mettere d'accordo tutti arriva anche la richiesta di parere sull'esito della sperimentazione biennale delle bancarelle nel quartiere oltre la Pontebbana. Nonostante la competenza sia dell'Uti, l'assise pordenonese è chiamata a dire la sua sui risultati. E, anche alla luce del sondaggio last minute lanciato sui social dal consigliere di Pordenone Cambia Paolo Celante, il voto è decisamente positivo. L'assessore al Commercio Emanuele Loperfido ha ripercorso l'iter che ha portato a collocare le bancarelle nei quartieri, con lo strumento della convenzione: il primo è stato appunto collocato nel quartiere di Torre, prevedendo una fase sperimentale di due anni per poi analizzare i risultati e decidere se proseguire. «E i numeri, i colloqui, i sondaggi informali - ha spiegato l'assessore - dicono che è stato un esempio positivo: il mercato agricolo di Torre ha stimolato un'offerta che era latente, ed è un elemento fondamentale che ci piace poter sviluppare all'interno dei vari quartieri». Dati veri e propri a testimoniare il successo dell'operazione a Torre non ce ne sono, ma «questa convenzione tra amministrazione e operatori è stata richiesta dagli operatori stessi - sottolinea - e questo significa che la reputano interessante. C'è da dire poi che nei giorni di mercato anche le attività commerciali lì presenti ne hanno beneficiato. Inoltre, un anno fa in piazza è stata aperta una gelateria, che rappresenta un'ulteriore presenza commerciale in città. Questi dettagli fanno capire che il progetto ha avuto buon esito». I giudizi positivi arrivano del resto da esponenti di tutte le forze politiche, da Daniela Quattrone (Gruppo misto) a Mara Turani del M5S («Dopo la chiusura della cooperativa, molti anziani hanno trovato nel mercato una risposta non solo di aggregazione, ma anche un reale punto dove andare a fare la spesa, e spesa di qualità»), anche se Bianchini rileva: «Siamo contenti che il mercato a Torre abbia funzionato, ma si tratta di uno su tre, e uno su tre non è la sufficienza. Le cose si fanno non in maniera empirica, ma in maniera programmata». Diversi appaiono infatti i risultati e le prospettive per gli altri mercati rionali, che pure non sono ancora giunti alla scadenza del periodo di sperimentazione: «Le tempistiche sono diverse - continua Loperfido - ma necessitano di una revisione. Per questo, a partire dalla seconda metà di novembre, verrà svolto un sondaggio, completamente gratuito per l'amministrazione, per cercare di capire quale sia la tipologia di settori merceologici che i cittadini vorrebbero avere, in quale giorno e in quale orario. In questo modo potremo andare a sviluppare un mercato che non sia solo di prodotti agricoli. Sono forme che comunque vedono un successo sul territorio e crediamo sia il caso di continuare». Quanto alle ragioni del successo del mercato di Torre e del riscontro decisamente inferiore ottenuto dalle altre due sperimentazioni, le ragioni sono da ricercare probabilmente nelle diverse realtà: «Torre - rileva ancora Loperfido - è una delle entità storiche con più lunghe tradizioni all'interno della comunità pordenonese, a differenza di altri quartieri sorti dopo. In ogni caso, per le altre realtà, da Villanova al Sacro cuore e poi al quartiere Cappuccini, cercheremo di realizzare questo percorso collaborativo per andare a proporre un'offerta ad hoc per ogni area.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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