Mappa barriere architettoniche Piazza XX Settembre è la prima

Giovedì 5 Dicembre 2019
DISABILI
PORDENONE C'è piazza XX Settembre in testa agli spazi nei quali intervenire per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Il Peba firmato dai professionisti Francesco Casola ed Erika Gaiatto (gli stessi ai quali è stata affidata la progettazione del parco inclusivo di San Valentino) e adottato dalla Giunta colloca infatti il salotto buono della città in cima alla lista delle priorità in base a un software che ha pesato soprattutto la centralità dei percorsi. Se si guarda invece al numero di criticità, il record spetta alle 185 di via Oberdan, naturalmente dovuto anche all'ampiezza della superficie.
LA MAPPA
La mappa che si può estrapolare dal Piano è quella definita sulla base del Bando delle periferie, ma in realtà il limite della perimetrazione è stato superato per ricomprendere due percorsi indicati nel Report di accessibilità urbana del Comune di Pordenone, ossia via Montereale fino a quello che sarà l'ingresso del nuovo ospedale e via Interna, fino al liceo Grigoletti e al Palazzetto dello sport. Sono state escluse, invece, alcune aree oggetto di trasformazioni già avviate, come piazza San Giorgio e via Mazzini. Punto di partenza sono stati i confronti con numerose associazioni di portatori d'interesse, quelle cioè che tutelano i diritti di persone con disabilità di tipo diverso. Gli incontri con le associazioni hanno permesso di indicare le criticità più diffuse: dai marciapiedi con pendenze trasversali pericolose ai dislivelli dei passi carrai, dai veicoli in sosta vietata ai gradini che creano difficoltà alle persone che si muovono in sedia a rotelle e ai marciapiedi troppo stretti. Per quanto riguarda le criticità più numerose, la tipologia più diffusa è senza dubbio quella di una sconnessione generalizzata della pavimentazione: 293 i casi segnalati, ossia più del doppio rispetto ai 133 punti in cui manca la guida tattilo-plantare per l'attraversamento, dei 130 casi di pavimentazione dissestata.
LA LISTA
Ma la lista è lunghissima e comprende anche rampe di raccordo con una pendenza eccessiva (55 casi), attraversamenti a raso con sconnessioni (30), pozzetti o chiusini con superficie deformata (26) oppure ostacoli di vario tipo (rastrelliere, arredi di locali pubblici, parchimetri, cassette postali e così via. Il numero di punti critici pesa naturalmente sul costo degli interventi: la sistemazione delle numerose connessioni costerebbe complessivamente 418mila euro, seguiti dai 233mila necessari per porre rimedio all'assenza di attraversamenti rialzati.
I NUMERI
In tutto le criticità rilevate sono state 1.774, e a ognuna è stata dedicata una scheda. Ma lo studio è servito anche a definire le priorità negli interventi. Alla fine, l'indicazione è quella di intervenire su tutte le problematiche che interessano un determinato percorso piuttosto che effettuare interventi a pioggia per eliminare tutte le criticità di uno stesso tipo. Il livello di priorità più alto è stato dunque assegnato dal software a piazza XX Settembre: non tanto per il numero di criticità, 85, quanto per la centralità del sito. In tutto, gli interventi necessari per eliminare tutte le barriere architettoniche nel salotto buono della città comporterebbero una spesa di 101mila euro. Segue via Oberdan, con criticità più numerose, 185, per una spesa di 248mila euro. E poi ancora viale Martelli (109 criticità per 95mila euro), corso Vittorio Emanuele (51 criticità per 48mila euro), piazzale Ellero (19 criticità e 36mila euro), corso Garibaldi (95 criticità e 183mila euro) e via Cesare Battisti (16 criticità e 14mila euro). In fondo alla classifica delle priorità, parco Querini (tre interventi per 1.500 euro), il giardino del Centro studi (sei interventi per 6.737 euro) e via San Quirino (53 interventi per 44mila euro).
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci