Manca personale appaltati i tamponi

Giovedì 22 Ottobre 2020
MACCHINA DEI TAMPONI
PORDENONE Il sistema per eseguire i tamponi messo in piedi da circa un mese e mezzo all'ex Deposito Giordani di Pordenone sarà esternalizzato. Cioé sarà gestito in appalto da una società esterna, mentre rimarrà il controllo e la supervisione a tutti gli effetti del Dipartimento di prevenzione dell'Asfo. Non solo la gestione delle telefonate (che vengono effettuate dalle dieci postazioni ricavate all'interno dell'hub di via Prasecco) quotidiane alle centinaia di persone che sono in isolamento. Ma anche l'effettuazione vera e propria dei tamponi alle persone che restano all'interno della propria auto sarà gestita da personale esterno all'Azienda sanitaria. Questo perché vi è una emergenza personale cui l'Azienda deve fare fronte. Gli addetti, in particolare le assistenti sanitarie, che attualmente operano nel polo dei tamponi all'ex Giordani rientreranno al Dipartimento per occuparsi di quella che sempre più, nella gestione di questa seconda ondata del virus, sarà un'operazione cruciale: il tracciamento dei pazienti positivi e dei loro contatti. Un'operazione che punta anche a ridurre il più possibile i tempi di attesa (spesso si superano anche i cinque, sei giorni) per chi deve sottoporsi al test. Il bando dell'Asfo per assegnare il servizio è quasi pronto. Sui tempi, anche se ufficialmente l'Azienda non si sbilancia, si prevede che l'appalto sarà operativo solo verso la fine dell'anno. Ancora per oltre due mesi, dunque, il personale del Dipartimento non potrà tirare il fiato.
SECONDO POLO A MANIAGO
E non potrà venire in soccorso il secondo polo dei tamponi che potrebbe partire già oggi a Maniago. Ma anche in questo caso il problema è quello del personale. In pedemontana il servizio partirà con alcuni addetti del laboratorio dell'ospedale maniaghese e con parte del personale dell'assistenza domiciliare, un servizio che conseguentemente subirà un contraccolpo. Ma in questo momento è necessario rispondere all'emergenza della pandemia. A Maniago, secondo quanto previsto dall'Asfo, si potranno eseguire circa 50 test al giorno. Mentre nel polo di Pordenone continueranno a essere eseguiti fino a trecento tamponi molecolari al giorno.
MODELLO PORDENONE
Intanto ieri pomeriggio la direzione dell'Asfo (il direttore generale Joseph Polimeni con il responsabile del Dipartimento di prevenzione Lucio Bomben e il vice Carlo Bolzonello) ha aperto le porte dell'ex Deposito Giordani alla stampa per mostrare il successo di una trasformazione avvenuta (tra agosto e settembre) «in tempi record e con risultati molto soddisfacenti», come ha sottolineato Polimeni che ha voluto ringraziare la squadra di enti e società che hanno lavorato con l'Asfo per realizzare l'hub. Circa 300 test al giorno con il metodo del drive-in con un'attesa per chi sta in auto che non supera mai i venti minuti. Presenti anche i rappresentanti di tutti gli enti (Renato Pujatti per la Fiera, Giuseppe Bortolussi, Interporto; Narciso Gaspardo, Atap) che hanno collaborato per realizzare la struttura in tempi davvero record. E un ringraziamento è arrivato anche dal vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi: «Questo è un modello che sarà replicato in altre aree della regione, a cominciare da Fiera Udine».
NODO PERSONALE
Sul modello pesa però il nodo del personale. «La Regione deve pensare alla formazione delle assistenti sanitarie, non si può più aspettare. La situazione del personale - aveva detto solo poche ore prima il consigliere regionale Pd Nicola Conficoni - è ormai scandalosa - 67 dipendenti in meno rispetto a maggio e una differenza di 214 sull'obiettivo di fine 2020. Così non si combatte contro la seconda ondata».
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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