Malati, nuovo picco ma calano i ricoveri

Venerdì 10 Aprile 2020
LA SITUAZIONE
PORDENONE Scendono i ricoveri ma aumenta il numero dei positivi di 81 unità a livello regionale. Cresce anche il numero delle persone totalmente guarite che ieri è salito di 61 unità. Ci sono anche 43 guariti clinici in più: pazienti che non hanno più sintomi ma sono in attesa del secondo tampone che stabilisca l'eventuale negatività. Si sono dovuti però registrare altre due morti (173 i decessi complessivi in Fvg) nessuna nel Friuli occidentale dove il numero di persone che non ce l'hanno fatta ieri è rimasto fermo a 31. L'altro dato che fa sperare è la discesa dei pazienti, da 41 a 37, nelle terapie intensive degli ospedali regionali. Nel pordenonese, a ieri, i positivi erano 450, di questi 389 sono in isolamento domiciliare. Mentre sono 490 le persone che sono sorvegliate per essere state a contatto con dei casi di positività.
IN OSPEDALE
Dopo lunghe settimane l'ospedale di Pordenone registra un lieve calo nelle necessità di ricovero di pazienti malati di Covid-19. Qualche piccolo segnale di miglioramento anche sul fronte dei guariti che vengono dimessi o trasferiti nel reparto ad hoc ricavato nell'Hospice di San Vito. Ancora deboli spie che consentono però al Santa Maria degli Angeli di tornare a respirare e di ridurre a uno solo, rispetto ai due iniziali, reparti Covid. Anche se la situazione per la sua gravità resta ancora molto pesante con 44 ricoverati in particolare nella Terapia intensiva e nel reparto di semi-intensiva creato da hoc nel blocco operatorio dall'équipe degli pneumologi guidati dal primario facente funzione Umberto Zuccon la direzione sanitaria dell'Asfo ha riorganizzato le attività proprio sulla base di una minore necessità di posti letto. Da ieri vi è un solo reparto dedicato ai malati di coronavirus: i pazienti sono stati tutti concentrati nel secondo piano della Medicina (la vecchia Terza Medica) mentre l'area della degenza breve della Chirurgia (circa dieci posti letto) non è più destinata a ospitare malati di Covid-19. Tutto resta come prima spiega il direttore sanitario, Michele Chittaro a cominciare dalla gestione separata e dal Pronto soccorso. Solo che la minore necessità di posti letto pre-Covid ci ha consentito di concentrate tutti i pazienti nel reparto dedicato nel blocco della Medicina. Si tratta comunque precisa il direttore di una situazione che potrebbe cambiare al mutare delle necessità. Ci siamo organizzati in maniera elastica in modo da poter meglio rispondere alle situazioni che cambiano di giorno in giorno.
CASE DI RIPOSO
E se in ospedale si comincia un po' a tirare il fiato, nelle case di riposo l'allerta resta molto alta. Tanto che ieri l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi ha annunciato l'invio di task-force delle Aziende sanitarie che opereranno all'interno dei centri per anziani portano le competenze necessarie a mantenere all'interno gli ospiti positivi che non necessitano di cure ospedaliere urgenti. E su questo è intervenuto anche il consigliere regionale Pd Nicola Conficoni: Le case di riposo sono una potenziale polveriera. Per rendicontare in modo esaustivo la situazione sarebbe utile che, come in Veneto, anche la Regione Fvg renda noti i numeri di ospiti e dipendenti positivi in ogni singola struttura. L'annunciato ingresso di task-force nelle case di riposo, richiesto durante la terza commissione consiliare, è positivo. Ma ora servirebbe il passo successivo sul monitoraggio del numero dei malati per ogni struttura. E intanto da ieri neanche la Valcellina non è più immune: dai dati della Protezione civile emerge un caso di positività a Claut. Salgono così a 38, su 50, i Comuni con casi di positività.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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