MALATI IN CASA
PORDENONE Saranno operative dalla settimana dopo Pasqua. Il loro

Venerdì 10 Aprile 2020
MALATI IN CASA PORDENONE Saranno operative dalla settimana dopo Pasqua. Il loro
MALATI IN CASA
PORDENONE Saranno operative dalla settimana dopo Pasqua. Il loro compito è quello di sgravare, sul fronte del monitoraggio e della cura del pazienti malati di Covid-19, sia i medici di medicina generale che gli ospedali. Le Usca, Unità speciali di continuità assistenziale saranno uno strumento in più sul territorio per l'assistenza dei pazienti che sono risultati positivi al tampone e che accusano i sintomi della malattia. Ma che non sono in condizioni tali da dover necessitare del ricovero ospedaliero. La cosa importante è che le cinque squadre che saranno costituite una per ciascun distretto socio-sanitario in cui il territorio del Friuli occidentale è organizzato potranno anche prescrivere o somministrare i farmaci (tra i quali anche gli anti-malarici) che attualmente vengono utilizzati per la lotta alla malattia nei reparti ospedalieri.
NEI DISTRETTI
Le unità speciali saranno costituite da un medico e da un infermiere che si muoveranno all'interno del territorio di ciascun distretto per assistere sia i malati a domicilio che nel caso in cui venissero segnalati anche gli ospiti malati nelle case di riposo che ricadono sotto la giurisdizione dello stesso distretto. Gli operatori sanitari che costituiranno l'Usca saranno ovviamente dotati di tutti i dispositivi di protezione individuale in modo da operare come se, di fatto, si fosse in ambiente ospedaliero. L'unità di intervento si moverà a bordo di un'auto dell'Azienda sanitaria che sarà sanificata ogni giorno dopo gli interventi effettuati. L'operatività, così come è stato deciso dai vertici dell'Asfo, sarà nell'arco delle dodici ore diurne, cioè dalle 8 alle 20.
LA PARTENZA
Le Unità anti-Covid territoriali saranno un valido supporto ai medici di medicina generale. Ma come ha spiegato ieri il direttore sanitario dell'Asfo, Michele Chittaro ci sarà una forte collaborazione tra i medici di famiglia e le stesse Usca affinché funzioni quella continuità assistenziale sul territorio in grado di fare respirare meglio gli ospedali. Con un monitoraggio più capillare sul territorio saremo in grado di avere una mappa ancora più precisa dei pazienti che seppure malati non necessitano delle cure ospedaliere. E saranno proprio i medici di medicina generale che avendo il quadro dei loro casi segnaleranno al Dipartimento di prevenzione quelli che necessitano dell'intervento delle nuove équipe territoriali. A quel punto il Dipartimento attiverà l'Unità che farà le visite a domicilio. L'avvio delle Usca l'obiettivo dell'Azienda sanitaria è che siano operative dopo la metà della prossima settimana, anche se si è già in ritardo di qualche giorno a causa di piccoli inghippi burocratici rappresenta un po' una sperimentazione per l'intera regione.
I BANDI PER IL PERSONALE
Per reclutare il personale medico che formerà le Usca come prevede il protocollo sottoscritto nelle ultime ore - l'Azienda farà ricorso alla graduatoria del medici destinati alla cosiddetta continuità assistenziale. Dunque anche tra coloro che hanno scelto il ruolo di guardia medica. Soddisfazione per l'avvio del servizio è stata espressa anche dal presidente dell'Ordine dei medici Guido Lucchini. Sempre nelle ultime ore una richiesta è arrivata invece dal sindacato degli infermieri di Cgil, Cisl e Uil che chiede un incremento della presenza di infermieri nei distretti proprio in funzione dei nuovi impegni nelle Unità assistenziali territoriali.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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