LUTTO
PORDENONE L'associazione Ictus Servizi alla persona ha voluto ricordare la figura di Lucio Schittar, morto l'altrom giorno in città. Schittar, tra le altre cose, è stato il fondatore dell'Associaizone. Lucio Schittar avrebbe compiuto 81 anni il prossimo mese di ottobre. Si è spento nella sua casa a Cordenons assistito dai suoi cari: la moglie Elisanna e le due figlie Enrica e Giovanna. Lucio Schittar ha rivestito un ruolo importante in quel gruppo di medici psichiatri che fra gli anni '60 e '70 provocarono una vera e propria rivoluzione nell'assistenza ai malati di mente. Rivoluzione che culminò con l'approvazione il 13 maggio 1978 della legge 180 che impose la chiusura dei manicomi. Laureatosi in medicina all'Università di Padova si specializzò in malattie dell'apparato respiratorio, ma dopo una breve esperienza all'Ospedale Civile di Mestre volle conoscere il lavoro che nell'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia si era avviato sotto la guida del nuovo direttore Franco Basaglia. E così, prima come volontario e poi come medico dipendente, nel 1966 entrò a far parte di quella squadra di giovani psichiatri che condusse in mezzo a mille difficoltà la battaglia per il superamento dell'istituzione manicomiale. Nel 1972 Franco Basaglia viene chiamato a dirigere l'Ospedale Psichiatrico San Giovanni di Trieste mentre Lucio Schittar arriva a Pordenone con il compito di avviare i servizi psichiatrici nella giovane Provincia del Friuli Occidentale. Nei nove anni della sua direzione grazie al convinto appoggio dell'Amministrazione Provinciale di allora vengono aperti i Centri di igiene mentale (come si diceva allora) a Pordenone, Sacile, Maniago, Spilimbergo e San Vito al Tagliamento e avviati appartamenti e case famiglia in alternativa al ricovero al manicomio. Nel 1995 venne colto da ictus cerebrale. Le onoranze funebri avranno luogo giovedì 26 aprile alle 17 nella la Funeral Home Prosdocimo in Viale Venezia Pordenone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE L'associazione Ictus Servizi alla persona ha voluto ricordare la figura di Lucio Schittar, morto l'altrom giorno in città. Schittar, tra le altre cose, è stato il fondatore dell'Associaizone. Lucio Schittar avrebbe compiuto 81 anni il prossimo mese di ottobre. Si è spento nella sua casa a Cordenons assistito dai suoi cari: la moglie Elisanna e le due figlie Enrica e Giovanna. Lucio Schittar ha rivestito un ruolo importante in quel gruppo di medici psichiatri che fra gli anni '60 e '70 provocarono una vera e propria rivoluzione nell'assistenza ai malati di mente. Rivoluzione che culminò con l'approvazione il 13 maggio 1978 della legge 180 che impose la chiusura dei manicomi. Laureatosi in medicina all'Università di Padova si specializzò in malattie dell'apparato respiratorio, ma dopo una breve esperienza all'Ospedale Civile di Mestre volle conoscere il lavoro che nell'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia si era avviato sotto la guida del nuovo direttore Franco Basaglia. E così, prima come volontario e poi come medico dipendente, nel 1966 entrò a far parte di quella squadra di giovani psichiatri che condusse in mezzo a mille difficoltà la battaglia per il superamento dell'istituzione manicomiale. Nel 1972 Franco Basaglia viene chiamato a dirigere l'Ospedale Psichiatrico San Giovanni di Trieste mentre Lucio Schittar arriva a Pordenone con il compito di avviare i servizi psichiatrici nella giovane Provincia del Friuli Occidentale. Nei nove anni della sua direzione grazie al convinto appoggio dell'Amministrazione Provinciale di allora vengono aperti i Centri di igiene mentale (come si diceva allora) a Pordenone, Sacile, Maniago, Spilimbergo e San Vito al Tagliamento e avviati appartamenti e case famiglia in alternativa al ricovero al manicomio. Nel 1995 venne colto da ictus cerebrale. Le onoranze funebri avranno luogo giovedì 26 aprile alle 17 nella la Funeral Home Prosdocimo in Viale Venezia Pordenone.
