Lozer, nel 2020 progetto esecutivo Ma per costruirla mancano le risorse

Martedì 25 Giugno 2019
IN CONSIGLIO
PORDENONE Nessun ricorso vero e proprio e quindi nessun rischio slittamento almeno per la progettazione della nuova scuola Lozer, il cui progetto esecutivo arriverà a metà 2020. Impossibile, tuttavia, ipotizzare i tempi per la sua realizzazione, in mancanza di certezze sulla disponibilità di risorse economiche. L'occasione per fare il punto su questo tema in Consiglio comunale è stata un'interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle alla quale ha risposto l'assessore al Patrimonio Walter De Bortoli. Per quanto riguarda l'aspetto economico, l'assessore ha ribadito che la somma necessaria per realizzare la scuola ammonta a 9,6 milioni, dei quali finora ne sono stati reperiti tre, fra i 700mila destinati alla progettazione e i 2,6 milioni stanziati in seguito dalla Regione. Mancano dunque 6,3 milioni, che l'amministrazione comunale ha cercato anche nella recente missione fra i palazzi romani. «Fino a quando non avremo incamerato il finanziamento totale, non possiamo dire quando l'opera sarà realizzata» - ha spiegato De Bortoli. Quello che non dovrebbe incidere sui tempi è invece la questione della segnalazione inviata da un gruppo di professionisti all'Anac e relativa al concorso di idee per la progettazione vinto da Vittorio Pierini: «Noi non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione su un ricorso vero e proprio - ha chiarito l'assessore -. Ci è giunta una nota datata 8 maggio con allegato il documento sottoscritto da dodici partecipanti al concorso e indirizzata a diversi ordini professionali e all'Anac per supposte irregolarità. Faccio presente che, per quanto riguarda la formazione della commissione di gara, si è fatto riferimento alle norme transitorie, che stabiliscono che sia nominata dalla stazione appaltante. Si ritiene che, non essendo pervenuto nessun ricorso, le procedure possano essere espletate nei modi previsti e che entro metà 2020 sarà consegnato il progetto esecutivo. Abbiamo già risposto all'Anac e abbiamo scritto anche ai ricorrenti».
PARCO MARCHI E SAN VALENTINO
Dove invece il Comune non intende investire somme importanti è il parco Marchi, in comodato d'uso da circa un anno: «la gestione del parco è in capo al Comune - ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani rispondendo a un'interrogazione del Pd -, che ha affidato a Gea solo una parte dello sfalcio, quella nella parte posteriore. Al netto di quel primo intervento, Gea non ha più fatto niente perché gli sfalci nella parte anteriore saranno effettuati dalle associazioni di volontariato, eventualmente con un rimborso. La parte posteriore è quella più critica perché imporrebbe imponenti lavori di interventi sugli alberi, sulle ceppaie, sul percorso di ghiaia, sul campo da tennis e sull'illuminazione. I cittadini non sono per nulla contenti che sia accessibile al pubblico. Questo imporrebbe di innalzare un'ulteriore barricata. Quello che faremo sarà separare la parte anteriore da quella posteriore, rendendo accessibile solo la prima. Non credo sia opportuno spendere tanti soldi per un'area che non è di proprietà del Comune. E non sono previsti investimenti neanche per il collegamento tra il parco di San Valentino e quest'area, sempre in virtù del fatto che questa non è di proprietà del Comune e non ha senso spendere soldi quando quell'area può essere interdetta al pubblico perché torna al legittimo proprietario».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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