LO SFRATTO
PORDENONE Via le associazioni da Villa Carinzia. L'avviso di sfratto

Giovedì 13 Agosto 2020
LO SFRATTO
PORDENONE Via le associazioni da Villa Carinzia. L'avviso di sfratto ai sodalizi che da anni avevano la loro sede nello storico ed elegante edificio via Martelli, di proprietà dell'Azienda sanitaria, è arrivato nei giorni scorsi. Proprio quando, dopo un peregrinare durato due anni (risale all'agosto del 2018 l'allagamento che, di fatto, ha messo fuori uso la villa e imposto il trasferimento dell'anagrafe sanitaria nell'ex chiesetta dell'ospedale cittadino), si stavano organizzando per rientrare nella loro casa. Peccato, però, che con una lettera i presidenti sono stati avvisati che dovranno (definitivamente) lasciare liberi i locali.
L'ANTICIPO
Un anno in anticipo, quindi, rispetto alla scadenza naturale (rinnovabile) della concessione. Nessuno l'ha presa bene. Nemmeno il vicesindaco Eligio Grizzo, che ha in mano la delega alle Politiche sociali, già alle prese con un problema annoso: la mancanza di sufficienti spazio da destinare proprio alle associazioni. «Non entro nel merito della questione e della decisione dell'Asfo afferma ma da amministratore mi ritengo particolarmente dispiaciuto per questo episodio». Una scelta, quella dell'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale, dettata da ragioni di costi.
IL BILANCIO
Il bilancio del 2019 ha chiuso con un passivo di un milione di euro ed è necessario quanto prima, senza dover incidere sui servizi erogati ai cittadini, avviare una politica di spending review a partire dalla gestione degli immobili. Contenere al massimo la spesa significa eliminare i costi (pesanti) degli affitti. A Casa Maran di via Grado, un tempo scuola per gli infermieri professionali, l'Azienda sanitaria ha numerosi uffici. L'edificio è di proprietà delle Suore terziarie francescane elisabettine, il canone di locazione annuale è da capogiro: si parla di 70mila euro. Soldi che vanno a gravare sul bilancio dell'Asfo. La politica del risparmio intrapresa dalla direzione generale, su input della Regione, è cominciata proprio dal taglio dei costi ritenuti superflui. L'Azienda sanitaria, contando al più presto di tornare in possesso di Villa Carinzia dove si stanno ultimando i lavori di sistemazione, porterà proprio in viale Martelli i numerosi uffici attualmente ospiti di Casa Maran. Questo, però, a discapito delle associazioni tra le quali il Centro servizi volontariato del Friuli Venezia Giulia che si stavano preparando a tornare a Villa Carinzia.
NULLA DA FARE
«Purtroppo ravvisa Grizzo non si può fare nulla. La decisione dell'Asfo è stata presa e l'amministrazione comunale si trova ora a dover gestire un altro problema. Non appena abbiamo appreso della lettera, ci siamo subito mossi per trovare una soluzione almeno momentanea. Il Csv Fvg dovrebbe muoversi verso Torre, nella sede del centro sociale, mentre l'associazione dei Maestri del lavoro andrà per il momento negli spazi che abbiamo ricavato in via San Quirino. Si tratta, comunque, di una soluzione tampone. Le altre associazioni? E' un grosso punto di domanda: non abbiamo sufficienti spazi per accontentare tutti. Ci sono sodalizi che da anni aspettano l'assegnazione di una sede, ma il patrimonio pubblico non permette grossi margini di manovra». L'amministrazione Ciriani, da qui in avanti, sarà costretta a razionalizzare gli spazi. «Dal momento che non sarà mai possibile accontentare tutti Grizzo va al nocciolo della questione sarà necessario spingere le associazioni ad entrare nell'ottica che gli spazi vanno condivisi. In una sede, a rotazione, dovrebbero accedere più sodalizi. Questo permetterebbe di contenere i costi di gestione e al contempo ottimizzare gli spazi». Il futuro per l'associazionismo locale dovrebbe essere questo.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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