Liti, scherzi e falsi allarme: 250 chiamate al giorno ai vigili

Domenica 15 Luglio 2018
CENTRALINI ASSALTATI
PORDENONE C'è il simpaticone che chiama e riattacca dopo pochi secondi. C'è chi crede di fare uno scherzo ai vicini di casa, che invece non ci cascano e chiamano il 112 e c'è chi, invece, ha le cosiddette visioni. Poi c'è la categoria degli intolleranti, che richiedono l'intervento della polizia locale per ogni minimo rumore (per loro fonte di disturbo). E c'è chi, invece, scambia il verso della civetta per l'antifurto di una macchina piuttosto che di un'abitazione e che, dunque, non perde l'occasione per chiamare i vigili. Situazioni che, se sommate tra loro, fanno emergere una quadro difficile da gestire. Con il rischio che una pattuglia venga distolta dalla reale emergenza per accorrere in un luogo dove, nonostante la segnalazione telefonica, non c'è nessuno e soprattutto non si è verificato niente. L'ultimo episodio, in ordine di tempo, ieri pomeriggio, quando era stata segnalata alla polizia locale la presenza di un cane chiuso all'interno di una macchina (con i finestrini chiusi) da diverso tempo. La pattuglia, intervenuta sul posto, ha potuto constatare che dentro l'unica vettura presente non c'era nessuno amico a quattro zampe.
Recentemente, invece, per fare uno scherzo una persona aveva più volte bussato alla porta dei vicini; all'interno della casa, però, c'era il figlio minorenne che, pensando ci fossero i ladri, aveva composto il numero unico per le emergenze 112. La chiamata era stata presa in carico proprio dai vigili. «Nei giorni scorsi spiega Stefano Rossi, comandante della polizia municipale è capitato di registrare, nei tre turni di lavoro, qualcosa come 254 telefonate. Molte delle quali per motivi banali. Da un certo punto di vista è positivo il fatto che si interpelli sempre più spesso la polizia, dall'altro il rischio è che una pattuglia venga distolta da attività più importanti. Senza contare il rischio di incappare, per chi ci contatta senza un minimo di criterio, nel reato di procurato allarme». L'aumento del numero di chiamate è stato accertato si verifica puntualmente con l'arrivo dell'estate e del caldo. Quando crescono, statisticamente parlando, anche le liti in famiglia e i dissidi tra vicini di casa. Si va da chi si lamenta per il rumore provocato dalla musica o dal rasaerba del vicino, a chi perde la pazienza per gli schiamazzi provocati da alcuni ragazzini. Nella lunga lista sono inclusi il cane che abbaia troppo spesso senza distinzione tra giorno e notte, disturbando il sonno. Il volume della televisione troppo alto e la siepe - che funge da parete divisoria - cresciuta oltremisura. Non manca poi chi si lamenta per quei bar del centro che tengono la musica troppo alta o per quegli avventori che alzano la voce. Quello tipicamente estivo può così risultare un vero e proprio viaggio nelle guerre tra vicini di casa o semplici inquilini di palazzi che, con i primi caldi, perdono le staffe e chiedono l'intervento delle forze di polizia. Si parte con una telefonata infuocata, poi volano gli insulti e le minacce. E' così che il condominio diventa sempre più spesso il paradigma di un'intolleranza cronica, dell'incapacità di riconoscere le ragioni dell'altro. Il caldo però può giocare brutti scherzi anche all'interno delle mura domestiche: ecco che aumentano i litigi tra coniugi e quelli tra genitori e figli. E' capitato che gli agenti siano dovuti intervenire in un'abitazione dove, nel corso di un alterco, la moglie aveva minacciato il marito con un coltello da cucina. Stessa situazione per dei coniugi che, in crisi ormai da tempo, stavano per arrivare alle mani.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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