Lezioni e interrogazioni sul web Ma si fa anche l'ora di musica

Sabato 4 Aprile 2020
Lezioni e interrogazioni sul web Ma si fa anche l'ora di musica
LA SCUOLA
PORDENONE Aule deserte, corridoi interminabili, sale riunioni spettrali. Questo hanno davanti i dirigenti scolastici al tempo del coronavirus, edifici che si sono lentamente spopolati in queste ultime settimane anche dei collaboratori scolastici e delle segreterie. E' una visione surreale. Alcune realtà sono proprie chiuse, mentre in altre rimangono il dirigente e il direttore dei servizi amministrativi a presidiare. La scuola però non è morta, a tutte le ore ci sono ragazzi che si incontrano, non fisicamente, beninteso. Lo scenario è differente. Il professore sta a casa ed entra direttamente nelle camerette dei ragazzi, nei salotti, nelle cucine con videolezioni. L'interazione rende viva la didattica. Tutto risulta rallentato dalle connessioni, ma la comunità è viva.
I DOCENTI
I docenti stanno lavorando più di prima per trovare materiale accattivante, per coinvolgere gli studenti, ma soprattutto per rimanere 24 ore su 24 a disposizione. Nell'emergenza, l'insegnante è ancora di più un punto di riferimento. In alcune realtà i compiti vengono caricati sul registro elettronico, entrano in ballo le famiglie che hanno il compito educativo di seguire i più piccoli. Alcune maestre fanno pervenire dei messaggi, altre volte sono gli stessi bambini che si incontrano via whatsapp o skype, per restare in contatto. I genitori con più figli piccoli stanno letteralmente delirando perché devono scaricare materiale che arriva sotto le forme più disparate, tramite registro elettronico, piattaforme a carattere scolastico, e-mail, whatsapp e, molti, lavorano da casa, sono smart a tutti gli effetti. Ci sono casi in cui entrambi i genitori lavorano attraverso lo smartworking e le mura domestiche non sono così spaziose. Non si sono accorti che la vita va ripensata, rallentata, tutto va a ritmi inestricabili.
ISTERIA
Le chat dei genitori sono roventi, c'è chi si lamenta perché i compiti assegnati sono troppi, perché non è possibile stare da mattina a sera davanti al video e c'è chi vorrebbe di più. Ciò che tutti lamentano è l'assenza di regole dall'alto, dunque, ci sono insegnanti che continuano a valutare con voti che fanno media e altri che danno solo giudizi. Ormai appare chiaro che il ritorno a scuola si è posticipato, se non rinviato al prossimo anno scolastico. Perciò famiglie e studenti si domandano come e se sarà valutato questo periodo di didattica a distanza o se verrà fotografata la situazione al primo quadrimestre con promozione e debito da recuperare a settembre. Nemmeno le lezioni di musica sono state interrotte con la web cam che punta il pianoforte, violino, violoncello, chitarra Per i dirigenti non è facile spiega Fabio Muccin al vertice dell'Ic di Cordenons perché oltre alla gestione dell'emergenza, rimane la sensazione di straniamento: Recarmi in sede ogni mattina senza sentire le voci degli alunni, ascoltare le campanelle che trillano a vuoto, muovermi nella sede dirigenziale sostanzialmente non è quello che avrei voluto. Per gli insegnanti è diverso, perché il contatto con gli studenti non è mai venuto meno, tramite uno schermo, ma anche questo è reale.
Sara Carnelos
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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