Lezioni di guida non regolari? Prosciolta l'autoscuola

Martedì 18 Luglio 2017
PORDENONE - Una denuncia anonima gettò ombre sull'attività di alcune autoscuole della provincia di Pordenone. L'anonimo sosteneva che sempre più candidati non riuscivano a superare l'esame di teoria perchè le lezioni venivano tenute da istruttori non abilitati. I fratelli Massimo e Antonella Scalise, titolari dell'omonima autoscuola di Cordenons, si sono ritrovati a subire un processo per l'ipotesi di falsità in registri e notificazioni. Secondo l'accusa, nel Registro delle lezioni tecniche e nelle schede di ammissione agli esami era stata indicata come istruttrice Antonella Scalise, quando in realtà tra il 2009 e il 2011 le lezioni di teoria sarebbero state tenute dal fratello, abilitato invece alle lezioni di guida. L'istruttoria dibattimentale non è riuscita a provarlo. I quattro testimoni individuati in fase di indagine hanno parzialmente ritrattato davanti al giudice o, comunque, la prova raccolta in fase preliminare è venuta meno: da Massimo Scalise avevano ricevuto soltanto indicazioni relative alla guida, non hanno alle lezioni di teoria. La stessa Procura, rappresentata dal vpo Ilaria Rizzi, sottolineando la contradditorietà della prova ha chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto. L'avvocato Anna D'Agostino ha ripercorso l'incubo vissuto dai due titolari dell'autoscuola per colpa di una segnalazione anonima che si è sgretolata al processo, dove si è dimostrato che Scalise si occupava solo di guida, come dimostra anche la dispensa preparata per i clienti. Una condotta che, per il giudice onorario Andrea Scorsolini, non ha alcun profilo di illegittimità. I due fratelli sono stati assolti perchè il fatto non sussiste e l'autoscuola è salva da importanti sanzioni amministrative.
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