LE PALESTRE
PORDENONE Corsa contro il tempo per risolvere il rebus delle palestre,

Venerdì 14 Agosto 2020
LE PALESTRE
PORDENONE Corsa contro il tempo per risolvere il rebus delle palestre, e in particolare di quelle utilizzate al mattino dalle scuole e nel pomeriggio da numerose associazioni. Dalla Regione sono in arrivo, complessivamente per le quattro province, quattro milioni di euro per poter garantire le operazioni di sanificazione e probabilmente altre risorse arriveranno dallo Stato, ma le questioni da risolvere sono molte. Qualche risposta ha provato a darla, mercoledì sera, il presidente del Coni Friuli Venezia Giulia Giorgio Brandolin, su richiesta dell'assessore allo Sport Walter De Bortoli, ma numerosi problemi restano aperti. E coinvolgono anche un'altra categoria di utilizzatori delle palestre comunali, gli anziani che vi si recano per attività come la ginnastica antalgica e che rischiano a loro volta di dover cercare spazi alternativi.
LE ASSOCIAZIONI
Il problema riguarda, nello specifico, una dozzina di associazioni sportive che hanno in gestione quelle palestre che al mattino ospitano i ragazzi delle scuole. A Pordenone ha spiegato infatti De Bortoli abbiamo poche palestre scolastiche vere e proprie, ma molte palestre comunali che vengono utilizzate al mattino dalle scuole e che nel pomeriggio ospitano fino a una dozzina di attività sportive diverse. Per loro, oltre a quanto previsto per gli impianti sportivi in generale, c'è la necessità di garantire ai ragazzi delle scuole palestre perfettamente sanificate negli orari di loro spettanza. E questo pone una serie di problemi organizzativi, oltre che di costi. Su quest'ultimo fronte, la Regione concorrerà con quattro milioni di euro, ma molto resta da definire su chi dovrà presentare le domande se i Comuni o le singole associazioni e come dovranno essere ripartiti. A complicare ulteriormente il tutto, ha spiegato Brandolin, il fatto che nelle diverse città la gestione delle palestre a uso delle scuole funzioni con modalità molto diverse.
IL CASO PORDENONESE
Un primo nodo riguarda proprio il fatto che le risorse regionali parrebbero destinate esclusivamente alle palestre scolastiche, tagliando dunque fuori gli impianti pordenonesi di proprietà del Comune e affidati alla gestione delle società sportive. I soldi spiega Brandolin sono stati stanziati per garantire che, dopo che nel pomeriggio e alla sera le società sportive hanno usufruito delle palestre, ne sia garantito l'uso in sicurezza da parte dei bambini il mattino dopo. Resta naturalmente da definire anche quali debbano essere le modalità e la frequenza delle sanificazioni e se, per esempio, gli impianti debbano essere sanificati una volta soltanto, alla sera, oppure ogni volta che vi si alternino diverse attività. Non so ancora in che cosa consisteranno le sanificazioni richieste spiega Brandolin -, ma i preventivi sono spaventosi. E non sappiamo neanche, per esempio, se si potranno utilizzare gli spogliatoi. I corsi per anziani. La riorganizzazione dell'utilizzo delle palestre secondo le norme anti-Covid-19 rischia di tagliare fuori un'altra categoria di fruitori degli impianti sportivi, e cioè quella degli anziani che seguono corsi di ginnastica dolce o attività simili. L'idea, per il presidente del Coni, è quella di destinare l'impiego degli spazi al mattino ai soli ragazzi delle scuole e alla sola attività fisica.
IL CENSIMENTO
Per ora, è stato avviato una sorta di censimento, chiedendo a Comuni e società (nel caso di Pordenone sarà il Comune stesso a provvedere) tutti i dati relativi agli utilizzi delle palestre e ai relativi orari. La raccolta dei numeri è ancora in corso e dovrà essere completata entro la fine del mese. A quel punto, resta da capire come verranno suddovose le risorse, una parte delle quali dovrà servire anche per la stipula di assicurazioni a garanzia dei gestori.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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