Lavoro al sabato per Quota 100, il no all'Inps

Venerdì 15 Marzo 2019
GLI STRAORDINARI
PORDENONE Superlavoro all'Inps per fare fronte alla liquidazione delle prime pensioni con quota 100. E così anche la direzione regionale dell'Istituto ha chiesto alle organizzazioni sindacali la disponibilità sulla proposta di tenere aperti gli uffici per gli addetti alla liquidazione delle pensioni (seppure rigorosamente su base volontaria) per le giornate di domani e domenica. Dal sindacato è arrivato però un secco no. «I problemi legati al mancato turnover e all'incremento delle pratiche sia su quota 100 che sul Reddito di cittadinanza si risolvono con le assunzioni», è stata la replica della Fp-Cgil regionale.
LA RICHIESTA
L'Istituto si trova di fronte alla corsa alle domande di pensionamento sulla base di quota 100 e all'aumentato delle pratiche da smaltire. L'obiettivo dell'Inps è liquidare entro questa settimana il numero maggiore di pratiche possibile in tempo utile per il pagamento il prossimo 10 aprile del primo assegno erogato con le nuove norme. Ecco il motivo della richiesta di lavorare anche nel prossimo fine-settimana. Nelle sede di Pordenone la situazione sembra essere sotto controllo: sarebbero circa duecento le domande di pensione finora presentate con i requisiti legati a quota 100. Anche se in realtà la sede pordenonese è in forte sofferenza d'organico da parecchio tempo. La richiesta degli straordinari è però partita dalla direzione regionale e per tutte le sedi. Il sindacato però non ci sta. «Dopo anni di superlavoro e di calo del personale - ha spiegato Carmela Sterrentino di Fp-Cgil regionale - senza nuove assunzioni ora si chiedono gli straordinari al sabato. La situazione rischia di essere insostenibile: in regione siamo passati dagli 800 dipendenti del 2009 agli attuali 550. Per risolvere i problemi servono assunzioni stabili».
IL SECCO NO
Ancora più duro il sindacato Confintesa-Cisal: «Per ottenere l'ambito risultato e fare bella figura con il governo ai colleghi addetti alla liquidazione delle pensioni si chiede di lavorare anche di sabato e domenica, magari anche di notte per definire più pensioni possibile. Mentre nelle sedi periferiche, per mancanza di risorse, è ormai diffusa la triste realtà dell'operatore unico su adempimenti importanti». «Ciò che invece servirebbe - sottolinea Inganzio D'Angelo, rappresentante nazionale Cisal all'Inps di Pordenone - è l'approvazione dell'allungamento dell'orario di servizio per consentire le turnazioni mattutine e pomeridiane che permetterebbero una migliore gestione di tutte le operazioni. E non certo gli straordinari di sabato e domenica».
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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