LA VARIANTE
PORDENONE Dopo il primo sequenziamento in regione volto a misurare

Giovedì 24 Giugno 2021
LA VARIANTE
PORDENONE Dopo il primo sequenziamento in regione volto a misurare la presenza della variante Delta (quella indiana ormai molto diffusa nel Regno Unito in Israele e in Portogallo) la Regione è impegnata in un attento e costante monitoraggio al fine di tenere sotto controllo la sua diffusione. È caccia, insomma, alla variante del virus che, secondo gli esperti, potrebbe diventare predominante nei prossimi mesi. Sui 96 casi finiti sotto la lente del sequenziamento della Regione sono emersi 28 casi di varante indiana, tre dei quali nel Friuli occidentale. La varante Delta si diffonde con una maggiore velocità in quanto più contagiosa. Ma l'efficacia di tutte le tipologie di vaccini contro la variante indiana sarebbe del 90 per cento, con bassissimi tassi di ospedalizzazione per chi contrae il virus.
L'IMMUNOLOGO
«È vero - spiega Massimo Crapis, responsabile del Servizio di Immunologia dell'ospedale di Pordenone - che la varante Delta si differenzia per una maggiore diffusività. Il suo Rt, l'indice di trasmissibilità, è quasi di 8, rispetto all'Rt di 4 della varante inglese che da noi resta ancora larghissimamente dominante. Ma dobbiamo anche dire che le diverse tipologie di vaccini sono efficaci in una misura di circa il 90 per cento contro la variante indiana. Va poi considerato che il rischio di ospedalizzazione è molto basso. È chiaro però che è plausibile prevedere che nelle prossime settimane o mesi la varante indiana si diffonda diventando via via predominante». Basta proseguire con i sequenziamenti e il tracciamento dei contagiati per mantenere la situazione sotto controllo? «La situazione allo stato non è preoccupante. A differenza dei Paesi in cui la variante è molto più diffusa, la politica vaccinale da noi adottata fin dall'inizio, cioé doppia dose a tutti cominciando dalle fasce più a rischio e poi arrivando ai più giovani, ci sta dando una mano. Se per settembre - aggiunge l'immunologo - si raggiungerà l'immunità di comunità saremo sufficientemente preparati ad affrontare la circolazione della varante indiana». Sulla campagna vaccinale Massimo Crapis insiste anche sulla necessità di coinvolgere la fascia di età degli adolescenti che finora ha mostrato in regione una bassa propensione alle prenotazioni. «Che vi sia una certa perplessità nei genitori rispetto all'immunizzazione dei ragazzini minori è forse conseguenza di alcuni casi magari amplificati dall'informazione. Ma è bene - precisa l'immunologo - che le famiglie sappiano che anche nella fascia di età 12-16 anni gli effetti collaterali sono molto rari e dunque nel rapporto tra rischi e benefici sono senza dubbio i benefici a prevalere».
APPELLO DELL'ASSESSORE
Rispetto ai dati i tamponi analizzati nel sequenziamento fanno parte di un specifica coorte, un sottinsieme di persone che nell'indagine evidenziava la possibilità di presenza di una variante. Dei 96 campioni, in 50 casi è stata rilevata la presenza della variante alpha (inglese) di cui 18 a Gorizia, 15 a Trieste, 14 a Pordenone, 1 a Udine e 2 catalogati come altri. Per quanto riguarda invece la variante delta (indiana), i casi presenti sul campione sono stati complessivamente 28, di cui 24 a Trieste, 3 a Pordenone e 1 a Gorizia. Infine i tre casi della brasiliana sono stati intercettati a Trieste (2) e a Pordenone (1). «La Regione - ha sottolineato il vicepresidente Riccardo Riccardi - è impegnata in un'operazione di monitoraggio attento, puntuale e costante della presenza delle varianti. Solo in questo modo è possibile monitorare il fenomeno e mettere in atto quella rete di prevenzione che ci consente di tenere sotto controllo la diffusione. Oltre a ciò è la vaccinazione l'altro strumento che ci consente di evitare il contagio, ragion per cui invitiamo anche quanti al momento non si sono sottoposti all'inoculazione della seconda dose, di chiedere una nuova prenotazione per completare il ciclo vaccinale».
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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