LA SVOLTA
PORDENONE Lo spazio per le supposizioni e per i sogni, lascia spazio

Martedì 16 Luglio 2019
LA SVOLTA
PORDENONE Lo spazio per le supposizioni e per i sogni, lascia spazio a una data, o perlomeno a un mese di riferimento, che ora fa rima con svolta: l'ex cotonificio Amman andrà all'asta a settembre, e ora il Comune si sta affrettando a ricontattare tutti i privati che nei mesi scorsi si erano fatti avanti per avanzare progetti utili alla riqualificazione del sito industriale ormai fatiscente. Dal rischio dell'oblio, quindi, si è passati alla corsa contro il tempo, per non perdere uno degli ultimi treni che viaggiano nella direzione del recupero di una delle perle del territorio cittadino.
L'ANNUNCIO
A confermare il mese buono per l'asta, è stata Cristina Amirante, assessore della giunta Ciriani: «Abbiamo avuto la risposta che ci attendevamo - ha spiegato Amirante - ed è arrivata direttamente dalla curatela fallimentare: l'ex cotonificio Amman andrà all'asta a settembre e in questi giorni stiamo ricontattando tutti gli attori che si erano fatti avanti. Il Comune è ancora disposto ad offrire il proprio fianco per un partenariato tra pubblico e privato, in vista di uno sviluppo dell'area in chiave sia naturalistica che urbanistica».
LA SQUADRA
I contendenti che si giocheranno il possesso all'asta dell'ex cotonificio Amman saranno verosimilmente cinque. Ma, come spiega Amirante, «i partner credibili al momento sarebbero solamente tre». I milioni di euro in ballo sono tanti, così com'è importante il rilancio dell'area per offrire in dote alla città un nuovo parco a tema, oppure una scuola, o ancora un complesso alberghiero e ricettivo.
I PROGETTI
Tra i cinque pretendenti c'è anche chi si è fatto avanti per proporre solamente lotti residenziali e centri commerciali, tutti progetti che deprimerebbero le potenzialità naturalistiche del sito. Ma nel novero c'è anche chi immagina un complesso misto (verde ed edifici) ispirato al design e alla funzionalità delle capitali dell'Europa settentrionale. E il Comune guarda con favore proprio a questo tipo di soluzione. Una cordata milanese, ad esempio, proponeva un albergo-boutique rispettoso dell'ambiente, un ristorante immerso nella natura e ancora una scuola che avrebbe un panorama da far invidia a tutte le altre sparse sul territorio provinciale. L'azienda meneghina potrebbe anche fare un mezzo miracolo, riuscendo ad ampliare la superficie verde dell'area, regalando così alla città un polmone ancora più capiente. Il commercio, nel progetto presentato, si legherebbe alla natura e al rispetto della storia. Le porzioni dell'ex cotonificio che rimarrebbero in piedi diventerebbero musei a cielo aperto e farebbero parte di un parco ecologico che a sua volta diventerebbe luogo di studio e meta turistica della città. Lo sviluppo delle nuove costruzioni punterebbe all'ingombro verticale, come avviene nelle città più moderne.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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