La stretta sui vaccini dell'Ordine dei medici

Mercoledì 26 Aprile 2017
La stretta sui vaccini dell'Ordine dei medici
Medici di medicina generale e pediatri sotto la lente di ingrandimento dell'Ordine. Nonostante, a oggi, in provincia non siamo emersi casi di antivaccinisti è scattato il piano tolleranza zero. Dopo la radiazione dall'Ordine di Treviso del primo medico antivaccino, Roberto Gava di Castelfranco, uno dei paladini del movimento obiettore, l'attenzione è puntata sul comportamento dei professionisti pordenonesi, perché anche la semplice inerzia informativa non è più ammessa. «Dobbiamo agire a livello comunicativo, per lanciare un messaggio più incisivo ed efficace alla popolazione spiega Guido Lucchini, presidente dell'Ordine dei medici di Pordenone quando si ha di fronte genitori contrari al vaccino non ha senso tentare di dissuaderli, ma è necessario far capire loro quali siano le patologie alle quali stanno esponendo il proprio figlio. Non tralasciando il fatto che una volta maggiorenni, questi ragazzi potrebbero denunciare mamma e papà per l'inadempienza e i danni subiti. Il silenzio del professionista è colpevole. Questo è il primo tema che affronteremo domani sera (stasera per chi legge, ndr) nel corso della nostra assemblea annuale. L'Ordine sarà implacabile: chi sconsiglia i vaccini sarà chiamato a rispondere davanti alla Commissione medica che adotterà le azioni del caso». Che le cose stiano cambiando lo dimostra il caso-pilota di Trieste. Qualche giorno fa il Consiglio di Stato del Friuli Venezia Giulia, in tempi rapidissimi, ha dato ragione al Comune di Trieste, confermando la legittimità della norma che prevede l'obbligo di vaccinazione per i bambini da zero a 6 anni iscritti ai servizi educativi che comprendono nido, scuola materna, spazi gioco, servizi integrativi, sperimentali e ricreativi. Appellandosi a un principio di precauzione, in quanto le autorità sanitarie non disponevano di una completa informazione sul rapporto costi-benefici delle vaccinazioni. «Auspico aggiunge Lucchini che il vaccino diventi obbligatorio al più presto anche negli istituti pordenonesi. Ad ogni modo, i nostri medici di medicina generale, pediatri e operatori dei dipartimenti della prevenzione hanno dimostrato una sensibilità maggiore sul tema rispetto ad altre aree della regione: l'Azienda sanitaria 5 si è attestata per il secondo anno consecutivo al primo posto per numero di vaccini obbligatori e non somministrati».
Ma questo deve essere solo il primo passo: «La Regione ha commentato l'assessore regionale Maria Sandra Telesca ha già attivato forme di sensibilizzazione e intende proseguire informando la cittadinanza soprattutto sui gravi rischi che comporta la rinuncia a un così fondamentale atto di prevenzione».

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