LA STORIA
PORDENONE Senza stipendio dal momento dell'assunzione a tempo indeterminato

Lunedì 18 Novembre 2019
LA STORIA PORDENONE Senza stipendio dal momento dell'assunzione a tempo indeterminato
LA STORIA
PORDENONE Senza stipendio dal momento dell'assunzione a tempo indeterminato con la famiglia da mantenere. Una collaboratrice scolastica ha chiesto aiuto alla Cisl scuola e ha scritto direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
IL RACCONTO
A 57 anni è complicato arrivare a fine mese senza compenso. La bidella ricorda non solo il proprio malessere a Mattarella, ma i tanti disagi dovuti al maltempo, le situazioni di Venezia, Matera, le famiglie dei vigili del fuoco morti ad Alessandria. Tanti i dolori, non da ultimo lavorare senza stipendio. Ma soprattutto consumare chilometri, facendo tappa in 13 anni di precariato in luoghi lontani dal capoluogo; Caneva, Erto, Casso, Claut, Montereale Valcellina, Aviano, Fontanafredda, Pasiano e Maniago. Finito il periodo di precariato, la collaboratrice scolastica immessa a ruolo a settembre pensava di avere ottenuto quella stabilità tanto cercata. Mai avrebbe pensato a un simile disguido. Mai avrebbe ipotizzato di ripiombare nella precarietà, fatta di uno stipendio che arriva a singhiozzo. Così, dopo aver coinvolto la Cisl, che si è subito attivata con la Ragioneria dello Stato, e avendo capito che gli intoppi non sono ancora conclusi, ha deciso di rivolgersi direttamente a Mattarella. Il caso non è isolato. Anche per altre sue colleghe che svolgono le stesse mansioni con regolarità e impegno, lo stipendio manca dal 1 settembre per un blocco del flusso dei contratti. Un inghippo burocratico che pesa sulle spalle dei lavoratori della scuola.
IL SINDACATO
«Chiediamo non solo puntualità nei pagamenti delle spettanze, ma un piano straordinario di assunzioni per il personale Ata - dichiara Antonella Piccolo - segretaria provinciale della Cisl scuola poiché il 30-40% dei posti vacanti è dato a supplenza». Piccolo, tuttavia, vuole ricordare lo straordinario lavoro di alcune segreterie, che nonostante il cambio del dirigente scolastico o il sottodimensionamento, sono riuscite ad espletare tutte le pratiche dei pagamenti, come gli istituti comprensivi di Aviano e Cordenons, ma anche le scuole superiori, tra cui il Torricelli di Maniago. Sempre sul fronte degli stipendi, la Cisl ricorda che senza una specifica copertura, le retribuzioni di gennaio 2020 di quasi due terzi del personale del settore scuola subiranno una decurtazione. In ogni caso la retribuzione accessoria pare essere insufficiente. Gli aumenti medi del personale della scuola non raggiungerebbero i 65 euro lordi mensili, ben lontani dalle promesse ma anche dagli 85 euro con cui si sono chiusi i precedenti contratti nazionali del pubblico impiego. Svaniti gli impegni del presidente Conte nell'intesa del 24, aprile quando si prevedeva per la scuola aumenti medi a tre cifre. Una promessa che può essere onorata solo in presenza di adeguate risorse nella Finanziaria. I sindacati chiedono di prevedere altre misure specifiche, in fondo così è stato per i dirigenti scolastici. Perché dunque non adottare la stessa misura per i docenti e il personale Ata? Dal punto di vista economico, il piatto del personale scolastico piange e la delusione è tanta.
Sara Carnelos
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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