LA SITUAZIONE
PORDENONE Calano i ricoveri in provincia, ma purtroppo il pordenonese

Lunedì 6 Aprile 2020
LA SITUAZIONE
PORDENONE Calano i ricoveri in provincia, ma purtroppo il pordenonese deve fare i conti con altre quattro vittime la cui morte è legata al Covid 19. I decessi legati al coronavirus salgono così a 25. Si tratta di due pordenonesi, Paolo Zara, 58 anni che viveva in via Molinari, e di Angelo Blandino, 65 anni, che risiedeva in via Claut. La terza vittima è Regina Del Puppo, 92 anni di Sacile. Nel tardo pomeriggio di ieri è aumentato anche il conto delle vittime tra gli ospiti della casa di riposo Micoli-Toscano di Castions di Zoppola. Non ce l'ha fatta la 91enne Caterina Bressan. L'anziana era stata tra le prime pazienti risultate positive all'interno della struttura diretta da Ludovico Cafaro. Inizialmente ricoverata in ospedale a Pordenone, era stata trasferita nel reparto Covid allestito a San Vito. Tra gli ospiti della residenza di Castions le vittime sono quattro dall'inizio dell'emergenza. Gli anziani positivi sono scesi a 20, mentre gli operatori contagiati restano otto.
IN PROVINCIA
Nel pordenonese ieri risultavano positive 437 persone (ovvero solamente 9 in più rispetto a sabato), delle quali 66 sono ricoverate in ospedale (4 meno di sabato) e 37 sono in isolamento domiciliare. Le persone sotto sorveglianza, che sono state messe in quarantena perchè a contatto con positivi, sono 512, mentre i comuni della provincia interessati dal contagio sono 37 su 50.
IN REGIONE
Per quanto riguarda la regione, i casi accertati positivi sono 2.084 (62 in più rispetto a sabato) e 154 i decessi (11 in più). I totalmente guariti sono invece 232, mentre i clinicamente guariti (persone senza sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 299. I dati sono stati forniti dal vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi che ha evidenziato che l'ex provincia più colpita è diventata quella di Udine con 786 casi, seguita da Trieste con 670 casi, Pordenone con 470 e Gorizia con 116, ai quali si aggiungono 6 persone non residenti in regione. Rimangono 50 i ricoverati in terapia intensiva e 185 in altri repari, in isolamento domiciliare 1.128.
COMMISSIONE
Per quanto riguarda le misure di contrasto al diffondersi del coronavirus sul territorio e in particolare nelle strutture sociosanitarie del Friuli Venezia Giulia, se ne parlerà nel corso della seduta della III Commissione del Consiglio regionale che il presidente Ivo Moras (Lega) ha convocato per mercoledì dalle 11 alle 13 in modalità telematica. L'ordine del giorno prevede, infatti, l'audizione in videoconferenza dell'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, in merito alla situazione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Con lui, ci saranno i responsabili delle direzioni Salute e Protezione civile, rispettivamente Gianna Zamaro e Amedeo Aristei, oltre al direttore scientifico dell'istituto Burlo Garofolo di Trieste, Fabio Barbone. Per realizzare la seduta, sarà utilizzata una piattaforma che in tempo reale garantirà la comunicazione audio/video a due vie, perciò ci sarà un collegamento simultaneo fra tutti i partecipanti che potranno parlare solo per un tot numero di minuti ciascuno. La pubblicità dell'audizione, e quindi la possibiità di seguirla, sarà garantita attraverso la sua trasmissione, in diretta streaming, sul sito del consiglio regionale.
CERTIFICATO DISABILITÀ
Intanto il vicepresidente della Regione Riccardi rende noto che «il certificato di disabilità rilasciato in base alla legge 104/1992 può sostituire la certificazione medica richiesta per le uscite brevi dal domicilio delle persone con disabilità». È questa l'indicazione contenuta nel documento siglato dallo stesso Riccardi, il quale ha evidenziato che «questa semplificazione agevola le famiglie delle persone con disabilità». Riccardi ha precisato che «il documento va portato con sé durante l'uscita per giustificare la stessa e dovrà essere evidenziato nell'autocertificazione consegnata alle Forze dell'ordine in caso di controlli. Nel corso dell'uscita devono comunque essere rispettate le cautele previste dalle disposizioni nazionali e regionali in materia di distanziamento sociale, che da ieri introducono anche la necessità di proteggere naso e bocca.
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