La scelta sul futuro assetto affidata a cinque amministratori in scadenza

Venerdì 14 Agosto 2020
La scelta sul futuro assetto affidata a cinque amministratori in scadenza
LA CURIOSITÀ
PORDENONE I paradossi italiani non finiscono mai. Come quello legato alla scelta sul futuro delle Comunità montane. In 5 dei 27 Comuni interessati nel Friuli Occidentale, a ipotecare il futuro della propria comunità sarà un amministratore con la valigia in mano. La decisione dovrà essere comunicata in Regione entro il 15 settembre, ma solo cinque giorni dopo a Montereale, Andreis, Barcis, Claut (cioè due terzi della ribelle Valcellina) e Travesio si andrà al voto. Tra le situazioni più curiose c'è il fatto che la decisione ad Andreis sarà assunta in solitudine addirittura dal Commissario, mentre a Claut sarà appannaggio di un sindaco che ha già ampiamente dichiarato che non si ricandiderà. Per quanto riguarda gli altri quattro, non è detto che i concittadini concedano loro un altro mandato e comunque firmeranno l'atto con la valigia in mano.
Insomma, chi a Trieste ha stabilito la scadenza non ha alcuna dimestichezza con il calendario amministrativo.
I SITI UNESCO
Tra i punti di forza di un unico ente, gli otto sindaci riunitisi ieri mattina hanno ricordato la conformazione geografica: sarebbe composto da tre aree, facenti riferimento ai 3 Comuni più popolosi (Aviano, Maniago e Spilimbergo) e vi sono 3 vallate (Valcellina, Valmeduna, ValCosa-Arzino) e una fascia pedemontana che le raccorda. Tra le particolarità del territorio Dolomiti Friulane Destra Tagliamento vanno annoverati ben due siti Patrimonio Unesco (Dolomiti Friulane; Palafitticolo del Palù), un sito naturale in fase di riconoscimento come il Tagliamento, tre località censite tra i Borghi più belli d'Italia (Polcenigo, Poffabro, Toppo), quattro Comuni Bandiera Arancione (Andreis, Barcis, Frisanco e Maniago), un Comune Gioiello d'Italia (Spilimbergo), un comprensorio sciistico di fama internazionale (Piancavallo).
I VANTAGGI
«Il nostro territorio si trova in un punto strategico - ricordano gli otto primi cittadini promotori dell'unione -, incastonato fra Carnia (che con Sappada arriverà a 29 membri, ma meno di metà quanto a popolazione, ndr), ex Provincia di Udine, pianura pordenonese, Provincia di Treviso e di Belluno; a dispetto di ciò ci sentiamo periferici rispetto a questi singoli territori, piuttosto che centrali alla loro somma. Tra le opportunità di sviluppo si segnalano la rivitalizzazione della ferrovia pedemontana, la valorizzazione della ciclabile FVG3, del Cammino San Cristoforo, della Via dei Saperi e dei Sapori, i progetti di sostenibilità ambientale di malghe, allevamenti e percorsi con il Consorzio Valli e Dolomiti Friulane».
IPOTESI DI GOVERNANCE
«Per rappresentare tutte queste realtà si può definire una giunta di 9 componenti oltre al presidente - concludono i sostenitori di un unico ente -: un delegato per i 3 Comuni più popolosi, un rappresentante per ciascuna vallata, 3 rappresentanti dei Comuni della fascia pedemontana. Per ottenere ciò è stata richiesta ed approvata in Consiglio regionale una modifica normativa. Per un'adeguata gestione delle funzioni e problematiche locali, potrebbero essere istituite delle Assemblee di Area, al fine di evitare di trovarsi in 27 a discutere di questioni marginali».
L.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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