LA PROTESTA
PORDENONE Il cibo, oltre a essere di scarsa qualità, non rispecchia

Martedì 2 Giugno 2020
LA PROTESTA PORDENONE Il cibo, oltre a essere di scarsa qualità, non rispecchia
LA PROTESTA
PORDENONE Il cibo, oltre a essere di scarsa qualità, non rispecchia le abitudini alimentari dei migranti pakistani e afghani ospitati nell'ex caserma Monti di Pordenone. Con sit in, organizzato ieri pomeriggio davanti alla Prefettura, 31 dei 70 richiedenti protezione internazionale alloggiati nella struttura di via della Comina hanno manifestato la loro contrarietà. Lo hanno fatto senza rispettare le misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus, circostanza che ha comportato una sanzione di 400 euro ciascuno per aver violato l'articolo 1 (lettera i) del Dpcm del 17 maggio, che vieta manifestazioni pubbliche senza preavviso e senza le previste prescrizioni, e per non aver osservato le distanze sociali previste.
IL SIT IN
I migranti, tutti con i volti protetti dalle mascherine, sono arrivati senza alcun preavviso davanti alla Prefettura. Erano le 14.30, quando si sono sistemati sulla scalinata, seduti uno vicino all'altro. Appena li ha visti arrivare, il poliziotto che vigila all'ingresso ha chiamato la sua sala operativa. Sul posto sono arrivate le pattuglie della Squadra Volante, il personale della Digos e gli agenti della Polizia locale. Il gruppo stava manifestando pacificamente. Con i poliziotti hanno cominciato a lamentarsi per il vitto: «Troppo scarso, non ci piace». Si tratta di un servizio che la cooperativa Nuova Facility di Treviso ha affidato a una ditta di catering veneta. Certo, pastasciutta e lasagne non fanno parte delle abitudini alimentari di pakistani e afghani, che evidentemente non gradiscono queste pietanze.
IL COLLOQUIO
Non ci sono state tensioni. Due rappresentanti del gruppo sono stati accolti dal capo di Gabinetto, Michael Mastrolia, che li ha ricevuti alla presenza di un mediatore e di due poliziotti della Digos. Al capo di Gabinetto hanno spiegato che il cibo è scadente e che più volte il problema è stato segnalato alla cooperativa che ha in gestione l'hub di via della Comina. Hanno anche chiesto di poter cucinare da soli, ma questo non è possibile perchè la gestione del centro di accoglienza della Monti è diversa rispetto ai collocamenti dei migranti negli appartamenti.
LA PREFETTURA
«Domani - spiega Mastrolia - faremo il punto della situazione con il gestore dell'hub. Ho ricordato ai migranti che le regole si applicano a tutti e che se ci sono disposizioni per contenere il virus, queste vanno rispettate da tutti». Il dirigente ha anche ricordato ai profughi le regole per poter continuare a far parte del programma di accoglienza. I 31 partecipanti al sit in, infatti, sono stati tutti identificati. Oltre alla sanzione per non aver rispettato il Dpcm del 17 maggio, verranno diffidati dalla Prefettura per la protesta non autorizzata. Si tratta di un provvedimento che non va sottovalutato, perchè costituisce l'anticamera della revoca del programma di accoglienza. Poco prima delle 16 la situazione è tornata alla normalità e i migranti, ultimata l'identificazione, si sono allontanati.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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