La piccola Elisa ha commosso l'Italia Ma il donatore ancora non c'è

Sabato 30 Dicembre 2017
LA STORIA
PORDENONE La sua storia sta commuovendo l'Italia intera. Da Trieste a Palermo, da Milano a Roma è un susseguirsi di messaggi di solidarietà nei confronti di Elisa, la piccola di tre anni che da alcuni mesi sta lottando come una piccola guerriera contro una rarissima forma di leucemia: in Italia ci sono pochissimi casi. Da quando papà Fabio ha deciso di rendere pubblica attraverso Facebook la storia della piccolina, tutto è cambiato nella vita quotidiana. «Ogni giorno racconta il padre riceviamo centinaia di attestazioni di solidarietà da parte di persone che dimostrano di essere vicine a me, a mia moglie ma soprattutto ad Elisa. E' un qualcosa che ci riempie il cuore di gioia, che non ci fa sentire soli una battaglia difficilissima». Sono tante le persone e le associazioni che i genitori della piccola vogliono ringraziare. In primis il professor Franco Locatelli, primario del reparto di onco-ematologia dell'ospedale Bambin Gesù di Roma, dove Elisa si trova ricoverata da mesi, poi alcuni personaggi dello spettacolo che, chi attraverso i social chi di persona, hanno fatto circolare il messaggio che la piccola ha bisogno di aiuto: dalla famiglia Tozzi a Fiorello, da Marco Masini ad Anastacia.
LE ASSOCIAZIONI
Poi ci sono alcuni volontari che stanno curando quotidianamente la pagina Facebook 'Salviamo Elisa'' e le associazioni 'La partita da vincere'' di San Vito al Tagliamento, la Luca Onlus di Udine, il Borgo Arcobaleno di Azzano Decimo, l'associazione Save Moras di Verona e quella italiana Leucemie di Pordenone. Senza dimenticare il sostegno offerto da diverse amministrazioni comunali, con in testa quella di Pordenone. Anche Telepordenone si è mobilitata. Attraverso l'iniziativa 'Un presepe per Elisa'' in meno di una settimana l'emittente ha raccolto circa 10mila euro per Elisa e la sua famiglia. La solidarietà conta, eccome, ma se non si troverà (al più presto) un donatore di midollo osseo, la piccola potrebbe non farcela. «Purtroppo racconta affranto il papà le sue condizioni stanno peggiorando. Ha superato l'ottavo ciclo di chemioterapia, ma le sue difese immunitarie si sono praticamente azzerate. Le continue trasfusioni di sangue alle quali viene sottoposta sembrano non dare i risultati sperati e a questo punto non ci resta che sperare e pregare. Il farmaco che i medici stanno somministrando a mia figlia è sperimentale: all'inizio ha funzionato benissimo ma ora sono sorte alcune complicazioni. Non vorrei mai che questo potesse precludere un eventuale trapianto di midollo».
LA SITUAZIONE
La vita di Elisa è appesa ad un filo. Qualche donatore compatibile sembra essere stato trovato ma questo non significa, in alcun modo, che Elisa sia salva. Il calvario della piccola era cominciato circa quattro mesi e mezzo fa. Elisa, all'improvviso, aveva cominciato a non magiare più e la febbre era sempre molto alta. I medici, dopo qualche tentennamento, avevano deciso di sottoporla agli accertamenti del caso e il responso era stato agghiacciante: le era stata diagnosticata la leucemia mielomonocitica infantile. Nei mesi scorsi i genitori, avvolti da uno sconforto totale, avevano deciso di tentare il tutto per tutto e di pubblicare un post su Facebook che, nel giro di appena due giorni, aveva totalizzato migliaia tra condivisioni e 'like''. «Sono rimasto sorpreso dalla solidarietà delle persone e dalla loro disponibilità ad aiutare me, mia moglie ma soprattutto la nostra figlioletta. I medici sostiene il padre - non si sbilanciano e dicono che, una volta trovata la persona compatibile, c'è il 50 per cento della possibilità che l'intervento riesca. Non ci resta che pregare e sperare che tutto vada bene».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci