LA GRANDE OPERA
PORDENONE L'accesso alla zona industriale di Cordenons da via

Giovedì 6 Febbraio 2020
LA GRANDE OPERA
PORDENONE L'accesso alla zona industriale di Cordenons da via Pra, e le modifiche in corso d'opera in corrispondenza della rotonda che guarda in faccia il centro commerciale Meduna. Il problema delle attuali complanari tra Zoppola e Fiume Veneto, con la probabile necessità di realizzare anche un nuovo sottopassaggio al servizio di chi abita nelle vicinanze del fiume. Sono alcuni dei paletti posti dai sette sindaci (era assente giustificata la rappresentanza di Azzano Decimo) che ieri si sono ritrovati in Comune a Pordenone per discutere dell'elemento che rivoluzionerà la viabilità: il nuovo ponte sul Meduna. Il vertice è stato tenuto dall'assessore pordenonese Cristina Amirante, che al termine ha fatto un annuncio importante: «Le richieste dei primi cittadini maggiormente toccati dall'opera futura saranno inserite nei progetti finali del ponte».
LA RIUNIONE
Fontanafredda, Porcia, Roveredo, San Quirino, Cordenons, Zoppola, Fiume Veneto e Azzano, nonostante quest'ultimo territorio non avesse un esponente presente. Sono stati questi i comuni coinvolti nel vertice, a testimonianza di quanto la realizzazione del nuovo ponte sul Meduna sia un affare provinciale, non comunale o locale. Le principali proposta sono arrivate da Cordenons, Zoppola e Fiume Veneto, i territori appoggiati sul vecchio e sul nuovo ponte. «Il sindaco di Cordenons - ha spiegato Amirante - ha chiesto che sia mantenuto l'accesso a via Pra dalla Pontebbana, ma non necessariamente il percorso inverso, che risulterebbe pericoloso. Da Zoppola e Fiume Veneto, invece, è arrivata la richiesta di realizzare un collegamento sotterraneo che permetta a chi abita vicino alle complanari di raggiungere il ponte senza dover tornare sino alla rotonda di Pian di Pan. Esiste già un progetto di Fvg Strade per un sottopassaggio ciclabile e pedonale, ma non per una vera e propria strada. Bisognerà pensarci. Ma saranno tutti i raccordi a dover essere modificati, perché il nuovo ponte sul Meduna nascerà più in alto rispetto a quello attuale. Questo per ragioni legate alla sicurezza idraulica».
I PROGETTI
Durante la riunione Amirante ha illustrato ai sindaci i tre disegni sul tavolo. Il primo riguarda la realizzazione di un ponte classico, meno costoso degli altri ma che richiederebbe la costruzione di più piloni nell'area esondabile del torrente Meduna; il secondo, invece, riguarda la nascita di un ponte a campata, con due elementi portanti e una struttura centrale particolare; il terzo, invece si rifarebbe ai modelli più moderni e avveniristici, comprendendo una soluzione strallata dai costi decisamente più alti ma a minor impatto ambientale. Tutte le soluzioni prevedono una sede stradale a quattro corsie, comprendente anche i percorsi pedonali e ciclabili. Lo sblocco dei fondi regionali per la prima fase di progettazione del nuovo ponte è arrivato dopo settimane di conferme e smentite.
Quanto ai tempi, è stata confermata la scadenza di fine febbraio. Entro quella data si dovrà dare il via al concorsone che assegnerà l'incarico per progettare il nuovo ponte sul Meduna, che costerà sui 25 milioni di euro.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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