La Digos intercetta il tam tam sui social Occupazione no vax sventata in ospedale

Giovedì 16 Dicembre 2021
La Digos intercetta il tam tam sui social Occupazione no vax sventata in ospedale
L'OPERAZIONE
PORDENONE L'occupazione dell'ospedale sventata, un centinaio tra no vax e no Green pass che verranno segnalati per un raduno non autorizzato e quello che ormai viene identificato come il loro leader, il portuale triestino Stefano Puzzer, cacciato dalla città di Pordenone per i prossimi tre anni. Quella di ieri è stata una giornata adrenalinica in Questura a Pordenone. L'allerta è arrivato alle 7.30 dagli uffici della Digos, quando sono stati letti i messaggi e gli audio scambiati da alcuni attivisti durante la notte. È subito apparso chiaro che l'obiettivo era il Santa Maria degli Angeli: «Se salta l'ospedale di Pordenone - dice un farmacista sospeso dal servizio - salta tutta questa messinscena, salta l'obbligo nelle scuole, nella polizia e nelle forze dell'ordine». Nel giorno in cui scatta l'obbligo vaccinale per scuola e comparto della sicurezza chiama nel piazzale dell'ospedale la galassia no vax. Vuole il loro supporto per gli operatori sanitari sospesi, parla di una «situazione vergognosa, con molti sanitari che da mesi non hanno neanche una dose e continuano, facendo finta di nulla, a lavorare con il tampone». Annuncia anche una richiesta di chiarimenti sull'ultima circolare del direttore Joseph Polimeni, proprio in merito ai Green pass, da parte di una delegazione. Ma per i poliziotti che hanno monitorato le conversazioni, il pericolo di un'azione di forza è concreto e l'incontro con Polimeni potrebbe essere soltanto un pretesto.
LO SCHIERAMENTO
A confermarlo è lo stesso questore Marco Odorisio. Due post sarebbero stati molto espliciti e il timore che il raduno possa trasformarsi in un assalto all'ospedale suggerisce un intervento immediato. «Abbiamo fatto subito un sopralluogo - spiega il questore - Il primo obiettivo era l'ospedale, ma si è ritenuto di presidiare anche il vicino polo vaccinale nella Cittadella della salute e la sede dell'Asfo in piazza del Portello». Polimeni è stato subito avvertito che ci sarebbero stati tre servizi di ordine pubblico a tutela dei tre siti a rischio. «Alle 8.30 - continua il questore - i dispositivi erano già in funzione per evitare azioni di forza». Sessanta poliziotti, coordinati dallo stesso Odorisio, dal vicario e dal capo di Gabinetto, sono stati dislocati davanti all'ospedale, al centro vaccinale e in piazza del Portello. Un paio di pattuglie sono state messe a disposizione da Carabinieri e Guardia di finanza.
I MANIFESTANTI
Non si aspettavano i poliziotti schierati i tanti no vax e no Green pass arrivati a Pordenone verso le 9.30. «Non fatevi identificare, dite che siete di passaggio», ha suggerito qualcuno. Altri si sono meravigliati: «Come facevano a sapere tutto». Ma in una città che dal 24 luglio ad oggi ha ospitato già una ventina di manifestazioni, è impensabile che gli investigatori della Digos non sappiano. Il costante monitoraggio della situazione ieri ha permesso di giocare d'anticipo e garantire la funzionalità della struttura sanitaria mentre una delegazione di sei persone veniva ricevuta dalla direzione.
L'OSPITE CACCIATO
L'ormai leader della protesta, il portuale triestino Stefano Puzzer, arrivato in città con la moglie e un attivista, al termine del suo intervento è stato invitato in Questura, all'indirizzo dell'Ufficio misure di prevenzione, dove gli è stato notificato un foglio di via che gli impedisce di tornare a Pordenone per i prossimi tre anni (lo stesso gli era successo a Roma circa un mese fa). Secondo il questore, la sua presenza potrebbe generare tensioni sociali, ormai viene classificato come un istigatore alla disobbedienza delle leggi.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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