LA CAMPAGNA
PORDENONE Vaccini, c'è un piano B allo studio anche in Friuli

Sabato 23 Gennaio 2021
LA CAMPAGNA
PORDENONE Vaccini, c'è un piano B allo studio anche in Friuli Venezia Giulia. E molto dipenderà da che tipo di autorizzazione arriverà dall'agenzia Ema in merito al vaccino AstraZeneca, più facile da conservare rispetto ai prodotti Pfizer e Moderna ma soprattutto forte di un piano di consegne molto più ampio già nel primo trimestre dell'anno. Le possibilità in questo senso sono due: un'approvazione generalizzata, che introdurrebbe il vaccino sul mercato senza limitazioni legate all'età dei destinatari oppure un via libera condizionato, cioè un semaforo verde solo per i cittadini con meno di 55 anni. Ed è in questo caso che scatterebbe il cosiddetto piano B.
CORRETTIVI
Se il vaccino di AstraZeneca dovesse essere approvato (il 27 o il 29 gennaio è in calendario la seduta dell'ente europeo di valutazione, l'Ema), potrebbe essere immesso in commercio (e quindi arrivare anche in Friuli Venezia Giulia) per metà febbraio. Ma in caso di un sì condizionato, si dovrebbe essere pronti a un'azione a doppio binario. In poche parole, la campagna di vaccinazione sarebbe aperta con largo anticipo alla fascia più popolosa della cittadinanza, quella cioè dalla maggiore età sino ai 55 anni. Quindi mestieri a rischio (si pensa ad esempio all'insegnamento nelle scuole), operai delle fabbriche, persone con patologie ma con meno di 55 anni. Una platea ampia. In parallelo, invece, una volta completate le operazioni nelle case di riposo e tra il personale sanitario, i vaccini di Pfizer e Moderna potrebbero essere dirottati sulla popolazione di ultraottantenni (circa 100mila persone in Fvg) e a seguire su quella dei cittadini con più di 60 anni, quelli cioè che rischiano maggiormente di sviluppare le conseguenze peggiori della malattia e quindi di finire in ospedale provocando il sovraccarico del sistema sanitario. Una specie di azione a doppio binario: da una parte il vaccino AstraZeneca per i giovani, in modo da incrementare in fretta la percentuale di vaccinati sul territorio; dall'altra gli anziani grazie ai vaccini che però sono i più complicati.
IL METODO
In quel caso, cambierebbe anche il ruolo dei medici di base, che da tempo chiedono di essere coinvolti nella campagna di vaccinazione in Fvg. Potrebbero essere loro, infatti, a doversi dedicare alle iniezioni del prodotto di AstraZeneca, mentre per gli anziani si seguirebbe il metodo delle case di riposo: squadre specializzate userebbero i sieri Pfizer e Moderna negli ospedali oppure a domicilio come avviene oggi nelle Rsa.
LE DIFFICOLTÀ
Prima però bisogna pensare al futuro immediato. Lunedì il Fvg attende 10.500 dosi del vaccino Pfizer, ma al momento manca ancora una conferma della fornitura nero su bianco. E non si sa nemmeno quando saranno previste le fiale del vaccino Moderna in regione. La campagna di immunizzazione è al momento limitata solamente all'inoculazione dei richiami, ma il ritmo è fortemente rallentato a causa della mancanza delle forniture. Nelle prossime ore sono previsti nuovi incontri. Intanto il Fvg si prepara alla seconda fase, che scatterà più tardi ma che rimane quella decisiva.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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