LA BOCCIATURA
PORDENONE Nell'udienza di mercoledì davanti al Tar del Lazio

Venerdì 19 Gennaio 2018
LA BOCCIATURA PORDENONE Nell'udienza di mercoledì davanti al Tar del Lazio
LA BOCCIATURA
PORDENONE Nell'udienza di mercoledì davanti al Tar del Lazio era emerso che l'esito sul ricorso della Camera di commercio di Pordenone poteva essere compromesso dall'emanazione del nuovo decreto ministeriale che darà l'assetto definitivo delle Cciaa. Ieri è stata depositata la sentenza legata alla richiesta di sospensiva sull'iter di aggregazione di Pordenone a Udine: istanza che i giudici amministrativi hanno bocciato sostenendo che non è dimostrato il pregiudizio sostenuto, cioé quello di un danno irreparabile che scaturirebbe dall'accorpamento. Come dire: l'iter di unificazione può continuare. E, dunque, è Udine a comandare anche sull'ente camerale di Pordenone.
NO ALLA SOSPENSIVA
Il Tar ha dunque detto no alla sospensiva promossa dai legali della Camera di commercio di Pordenone sull'unificazione, per altro già partita nell'autunno scorso. A sostenerlo è stata ieri a Udine l'avvocato Teresa Billiani, legale della Camera di Udine, proprio all'indomani della sentenza. I magistrati sostengono che «non è dimostrato il pregiudizio sostenuto, cioè di un danno irreparabile che scaturirebbe dall'accorpamento». Inoltre, si aggiunge che «non è stata fissata alcuna udienza». Cioé non ci sarà l'udienza di merito in quanto il decreto al centro del ricorso pordenonese sarà presto sostituito da un nuovo decreto che potrebbe anche ricalcare la situazione attuale, cioé quella delle due Camere in Friuli Venezia Giulia.
AVVOCATI DEL MINISTRO
In questo senso è stata accolta la richiesta dell'Avvocatura del ministero che aveva chiesto al Tar di sospendere il pronunciamento nel merito in quanto starebbe per uscire il nuovo decreto dopo la bocciatura, nel dicembre scorso, del provvedimento ministeriale precedente da parte della Corte Costituzionale. Per questo il Tar non avrebbe fissato nessun'altra udienza. A questo punto il provvedimento di accorpamento disegnato per il Fvg da Unioncamere è «valido ed efficace». E se il prossimo decreto dovesse riconfermare l'accorpamento di Pordenone a Udine, la Camera pordenonese, che chiede la cancellazione della stessa unificazione per arrivare a una unica Camera regionale, è pronta a presentare un nuovo ricorso. Le categorie economiche che, con il vertice dell'ente camerale, hanno portato avanti fino a oggi la battaglia non demordono neanche di fronte alla sconfitta del no alla sospensiva. «La motivazione del no alla sospensiva - ha spiegato l'avvocato Bruno Malattia - è di carattere tecnico: è stata accolta l'istanza dell'Avvocatura del ministero rispetto al previsto nuovo decreto che renderebbe inutile e superato ogni pronunciamento del Tar. Resta però il fatto che l'originario decreto non è più ritenuto valido dallo stesso ministero. E si conferma così che le motivazioni che ci hanno spinto a impugnare il provvedimento erano valide, tant'è che sono state anche recepite dalla Consulta a dicembre con la bocciatura dello stesso decreto. Ora, visto che la Regione non ha dato l'assenso all'intesa, se il nuovo decreto ricalcherà quello precedente, auspichiamo che la Regione sia la prima a ricorrere». Intanto, è certo che le categorie produttive e l'ente di Pordenone non demordono e la via a un nuovo ricorso sembra segnata.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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