LA BATTAGLIA
PORDENONE L'attesa per il ritorno del doppio senso, un deja vu che

Giovedì 18 Ottobre 2018
LA BATTAGLIA PORDENONE L'attesa per il ritorno del doppio senso, un deja vu che
LA BATTAGLIA
PORDENONE L'attesa per il ritorno del doppio senso, un deja vu che riporta indietro di tanti anni e che a molti appare la soluzione per i mille problemi di viale Marconi. Ma anche i timori per la cancellazione della pista ciclabile, la difesa degli alberi, i dubbi sull'aiuola spartitraffico, la richiesta di stalli per il carico e scarico delle merci a servizio dei negozi. In attesa di un confronto con l'amministrazione, in viale Marconi è aperto il dibattito sull'atteso intervento di riqualificazione annunciato dall'amministrazione e presentato nei giorni scorsi. Un intervento che ruota attorno alla reintroduzione del doppio senso di marcia e all'eliminazione della pista ciclabile, ma che si intreccia con quanto previsto dal Piano di dettaglio del traffico presentato nei giorni scorsi, che prevede ritocchi alla rotonda di piazza Duca d'Aosta ma, soprattutto, la realizzazione di due nuove rotatorie in sostituzione degli attuali semafori, all'altezza delle intersezioni con via Beato Odorico e via XXX Aprile. Quello che mette d'accordo tutti è il ripristino del doppio senso: c'è chi ci vede la possibilità di intercettare nuovi potenziali clienti e chi un modo per rallentare la corsa dei veicoli su quel tratto. Ma anche sulla necessità di mantenere la pista ciclabile i pareri sono sostanzialmente concordi, nonostante l'annoso problema del suo mancato utilizzo da parte di tanti utenti che preferiscono invece sfrecciare nel sottoportico, con tutti i rischi che questo comporta. Sono d'accordo con il ripristino del doppio senso e con l'introduzione di qualche parcheggio in più - commenta Antonio Iacovella del negozio di filatelia e numismatica Nummus -, ma la ciclabile è indispensabile per non peggiorare quello che già accade: sono state collocate anche le fioriere per ostacolare il passaggio dei ciclisti e convincerli a utilizzare la ciclabile, ma il risultato è invece solamente quello di creare difficoltà a chi si muove con passeggini o carrozzine. L'altra questione è quella degli alberi: Sarebbe un peccato sacrificarli, speriamo si riescano a recuperare (il progetto prevede che le piante vengano tolte per rifare la pavimentazione, ma messe provvisoriamente in vasi per poi essere ripiantati a fine lavori, ndr). Poco più in là, sullo stesso lato, la merceria Corai è uno dei punti di raccolta delle firme per la petizione promossa da alcuni residenti. Il testo ha faticato un po' a star dietro al susseguirsi di informazioni sul progetto di questi giorni, ma la richiesta è fondamentalmente una, quella di un confronto con l'amministrazione comunale. Che, del resto, il sindaco Alessandro Ciriani ha assicurato. In linea di massima, il doppio senso può anche andar bene - concordano Franca e Sandra Corai -, come andava bene all'epoca. Potrebbe anche servire a riportare parte della clientela che i negozi di viale Marconi hanno perso in questi anni. Quello che non va, secondo le titolari dell'attività, è l'aiuola spartitraffico al centro della strada, pensata per agevolare l'attraversamento dei pedoni, ma soprattutto l'eliminazione della pista ciclabile e il nodo alberi: Ringraziamo l'amministrazione per aver cercato di risolvere il problema delle biciclette sotto i portici collocando le fioriere, ma sono servite a ben poco: i ciclisti corrono comunque e adesso fanno anche lo slalom, con il rischio di finire contro le vetrine. Per di più, le fiorire vengono usati come panchine o, peggio, cestini. Se si elimina anche la pista ciclabile, il problema peggiorerà. Quanto alle piante c'è un dubbio. Se spianano tutto per fare i parcheggi, quegli alberi poi dove li mettono?. L'aiuola spartitraffico, poi, non appare la soluzione più adatta per la sicurezza dei pedoni: Gli attraversamenti a ridosso delle rotonde non sono abbastanza sicuri. Occorrono semafori per i pedoni, uno vicino alla rotonda di piazza Duca d'Aosta e uno a quella che sarà realizzata all'intersezione con via Beato Odorico. Meglio ancora, ci chiediamo: è necessario realizzare tutte queste rotonde? Sono veramente la soluzione a tutto? Non si può lasciare il semaforo così com'è?. Il doppio senso piace anche a Gennaro Conte del Centro arte cornici, dal lato opposto della strada, con affaccio su piazza Duca d'Aosta: una delle poche attività commerciali su quel lato che sperano che la riqualificazione possa servire ad aumentare i potenziali clienti di passaggio. Fra le realtà che recentemente sono andate a occupare gli immobili vuoti, infatti, la maggior parte è costituita da studi o servizi che lavorano su appuntamento e che dunque non puntano tutto sul passaggio di gente. Quello che interessa a tutti, però, sono i parcheggi. La riqualificazione prima la si fa è meglio è - commenta Conte -. Quanto al doppio senso, spero possa servire a rallentare le auto, magari anche con un restringimento delle corsie. Ma fra le questioni che Conte vorrebbe porre all'amministrazione c'è soprattutto quella dei parcheggi: Innanzitutto, devono essere parcheggi a tempo, per consentire la rotazione. Ma, soprattutto, servono stalli per carico e scarico a servizio dei negozi, per i fornitori e, nel mio caso, anche per i clienti.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci