L'inventore di lavatrici racconta al Brolo la storia del roccolo

Sabato 15 Agosto 2020
L'inventore di lavatrici racconta al Brolo la storia del roccolo
SAN QUIRINO
Il progettista industriale, che negli anni Sessanta disegnava le lavatrici Zanussi, racconta ai visitatori del Parco del Brolo la storia dell'uccellagione e del roccolo, una sorta di monumento all'antichissima tradizione di catturare i volatili senza utilizzare armi, ma prigioni vegetali.
LA BACHECA
Dino Munini, imprenditore di San Quirino, si è assunto l'incarico di realizzare la bacheca che sarà posta accanto alla struttura arborea ad anello, che un tempo era una postazione di caccia contenente delle reti, da poco risistemata a cura degli alpini della sede Ana di via San Rocco. Sei penne nere, in base a un accordo con l'amministrazione locale, per una ventina di giorni sono state impegnate nella potatura e pulizia del parco comunale, l'area verde di 100mila metri quadrati che rappresenta un'importante attrazione turistica per San Quirino. I giorni della quarantena avevano lasciato parecchie tracce di degrado, dato il blocco della manutenzione. Così i volontari dell'Ana hanno dato una radicale sistemata, mentre Dino Munini si sta occupando di descrivere ai visitatori del Brolo, soprattutto ai più giovani, la remota epoca degli uccellatori.
L'imprenditore, classe 1938, a San Quirino ha fondato la Microstamp. Originario di Artegna, perito industriale diplomato nel 1959 al Malignani, Munini è l'ideatore di tante creazioni industriali. La lavatrice che disegnò per Zanussi, nel 1965, due anni dopo vinse il Compasso d'oro. «Le signore dovrebbero ringraziarmi per quella lavatrice», dice oggi con l'arguzia di un signore ottantenne che ancora ha molto da raccontare. Con la realizzazione della bacheca per il Brolo, si scopre che l'uccellagione è una passione che l'anziano ha coltivato fin dall'infanzia. «Ero un bambino quando catturavo gli uccelli, utilizzando la pania con il vischio. In tempo di guerra gli uccellini si cacciavano per mangiarli. Poi dagli anni Settanta l'uccellagione è stata proibita».
L'UCCELLAGIONE
In Italia è una pratica illegale, ma per secoli è stata diffusa nelle campagne e in montagna, metodo indiscriminato per la cattura di massa della selvaggina volatile. Munini, per i visitatori del Parco, ricostruirà, anche con delle illustrazioni realizzate di suo pugno, i vari sistemi di questo metodo di caccia, oggi considerato bracconaggio. «Si usavano la pania, la bresciana, la prodina, il paretaio e appunto il roccolo, come quello che c'è ancora al Brolo», racconta l'imprenditore. «Oggi non è più utilizzato, ma io vorrei proporre di tornare a impiegarlo per catturare i corvi, le gazze e le cornacchie che stanno dilagando ovunque, a scapito degli altri uccelli, di cui mangiano le uova e i piccoli nel nido. Avete notato che di uccelli di passo non ce ne sono più? Si salvano solo gli storni, che nidificano sotto le tegole e lì i corvidi non riescono ad arrivare». L'equilibrio della biodiversità dell'avifauna è un tema che sta a cuore all'anziano progettista, che ha già pronto il progetto della bacheca, ma attende che gli alpini dell'Ana ricevano il sì definitivo del Comune di San Quirino, a cui spetta di pagare i materiali. «Sarà di 2,30 metri di altezza e due di lunghezza, ho pensato di usare dei tubi di alluminio 40 per 50, e di mettere nella parte posteriore una lamiera zincata, mentre davanti ci sarà del polistirolo, su cui verranno affissi i disegni, ricoperto da fogli di policarbonato per proteggere il tutto». Se tutto procede con celerità, la postazione sulla tramontata epoca dell'uccellagione sarà installata, accanto al superstite roccolo, a settembre. Intanto, Munini continua a sfornare idee, come quando era un giovane disegnatore della Zanussi. Le ultime sono collegate all'emergenza coronavirus. «Ho pensato a delle mascherine in cui i lineamenti del volto sono visibili, in polipropilene, e a dei banchi di scuola regolabili a seconda dell'età dei bambini».
Cristiana Sparvoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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