L'INCIDENTE
PORDENONE Il suono delle sirene dei vigili del fuoco e dell'ambulanza

Domenica 18 Febbraio 2018
L'INCIDENTE PORDENONE Il suono delle sirene dei vigili del fuoco e dell'ambulanza
L'INCIDENTE
PORDENONE Il suono delle sirene dei vigili del fuoco e dell'ambulanza rompe il silenzio di un sabato pomeriggio come tanti. È successo qualcosa in stazione, una persona si è sentita male. Ma passano soltanto pochi minuti e la notizia che fa subito il giro della città ha il sapore di una tragedia: nessun malore, si tratta di una giovane donna investita da un treno all'altezza del sovrappasso pedonale e ciclabile di via San Vito. Difficile stabilire chi è, solo qualche ora più tardi si saprà che il corpo è quello di una ragazzina, sedici anni appena, che viveva a Pordenone con la famiglia. I volti dei vigili del fuoco e degli operatori del 118 parlano in silenzio, raccontano come non ci si abitui mai a situazioni come questa, quando l'impotenza raggela il sangue. Ma non c'è tempo per pensare, bisogna procedere perchè la vita deve continuare e il traffico ferroviario deve riprendere prima possibile.
L'ALLARME
Ad avvisare i vigili del fuoco e l'ambulanza del 118 di quello che è successo, è la centrale unica del Sores intorno alle 14.30, ma le notizie sono frammentarie. La richiesta di soccorso riguarda una persona che ha avuto un malore all'interno della stazione ferroviaria. Ci arrivano in pochi minuti, ma devono ripartire subito; l'incidente è avvenuto qualche centinaio di metri prima della stazione, all'altezza del sovrappasso di via San Vito. C'è un treno fermo sul secondo binario, quello che fa la tratta Venezia-Pordenone. Le porte sono chiuse, e i passeggeri bloccati all'interno. Una persona è stata investita dal treno: «Una donna, sembra giovane, ma ancora non si sa nulla», sussurra un poliziotto. Il corpo è steso a terra, sul lato interno del binario. Non è uno spettacolo da vedere, ma non la pensano così le tante persone che, indisturbate, salgono sul sovrappasso pedonale per scattare qualche foto dall'alto. Fino a che, quaranta minuti dopo, la polizia transenna l'area e chiude l'accesso al ponte. Lo spettacolo è finito. E mentre in stazione l'altoparlante annuncia quaranta minuti di ritardo del treno proveniente da Venezia - diventeranno più di due ore -, il corpo senza vita ha il nome di una ragazza di sedici anni.
LE INDAGINI
Ora toccherà alla polizia ferroviaria, coordinata dal sostituto commissario Stefano Cadelli, capire cosa è accaduto, se si è trattato di un incidente o di un gesto volontario. L'unica certezza è il dolore di quella famiglia che ha dovuto dire addio alla figlia sedicenne.
Susanna Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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