L'EMERGENZA
PORDENONE I numeri sono freddi, didascalici. Li fornisce la Regione,

Domenica 11 Novembre 2018
L'EMERGENZA
PORDENONE I numeri sono freddi, didascalici. Li fornisce la Regione, nell'annuario pubblicato per scattare una fotografia sullo stato del Friuli Venezia Giulia. Le situazioni che si evincono dalla lettura delle cifre invece sono calde, e vanno oltre l'immagine: dicono sostanzialmente una cosa sola, che non si è ancora usciti dalla crisi. Forse stanno riemergendo le aziende, ma non ancora i cittadini.
IL CASO
Oggi la Regione parla di affitti, di pagamenti in ritardo e morosità, di residenti che non riescono più a pagare le rate del canone di locazione e finiscono in lista nera. Ma l'annuario parla soprattutto di una forbice preoccupante, che crea un solco tra il 2016 e il 2017: riguarda proprio i casi di morosità, letteralmente triplicati nel corso di 12 mesi. Non è specificata l'incidenza, e nella stessa barca ci sono sia cittadini italiani che residenti stranieri di origini diverse. Ma sono i numeri a spaventare. L'annuario stila una tabella, ed è leggendola che si capisce come l'emergenza non solo non sia alle spalle, ma si stagli come un monolite all'orizzonte.
LE CIFRE
La sezione comprende dati relativi all'attività edilizia, agli stock di edilizia residenziale pubblica e al mercato immobiliare. L'analisi è divisa per province, e Pordenone non fa una bella figura. Anzi, in rapporto al numero di abitanti il Friuli Occidentale è il territorio che annovera al suo interno più morosi in percentuale sulla popolazione. Ecco il dettaglio delle cifre, ma soprattutto il raffronto con il 2016, quando la situazione sembrava volgere al meglio. Due anni fa a Pordenone e provincia la quota di morosi si attestava a 172 casi, alcuni dei quali risolti entro la fine dell'anno solare. Si trattava comunque di un numero considerevole, ma che non aveva nulla a che vedere con quanto sarebbe successo nell'anno seguente, cioè lo scorso. Nel corso del 2017, infatti, la quota di inquilini morosi, che hanno accumulato uno o più mesi di ritardo nella corresponsione dell'affitto dovuto è schizzata verso l'alto, arrivando a toccare quota 802 persone. In tutta la regione, nello stesso intervallo di tempo, non c'è un aumento così marcato. C'è chi dirà che i dati devono essere presi con le pinze, e che i casi sono diversi l'uno dall'altro, ma l'aumento è sotto gli occhi di tutti. Le difficoltà economiche hanno causato l'aumento dei morosi, che nel 2017 sono stati il triplo rispetto all'anno precedente.
GLI SFRATTI
Non sempre un inquilino moroso si trasforma nel destinatario di uno sfratto. Anzi, si tratta di un'opzione estrema che riguarda ben pochi casi rispetto ai ritardi nei pagamenti. Sempre nel corso del 2017, però, è stata alta anche la quota relativa agli sfratti: 188 ad esempio, i provvedimenti emessi proprio in seguito a situazioni di morosità. Le persone colpite dai decreti si sono trasferite da parenti o amici, entrando a far parte della macchina dei servizi sociali. In totale, le richieste di esecuzione sono state 748, a fronte di 162 sfratti materialmente portati a termine dall'ufficiale giudiziario. In testa c'è naturalmente Pordenone, poi Sacile e Cordenons. Sempre ieri, poi, Altroconsumo ha stilato la mappa della convenienza, un'analisi che riguarda il paniere delle famiglie. Venticinque dei 30 punti vendita più economici d'Italia (si parla più che altro di alimentari) sono in Friuli Venezia Giulia. E Pordenone in questo caso si trova sì al primo posto, ma in positivo. Lo studio infatti ha determinato che il Friuli Occidentale ha i prezzi più bassi di tutta la regione. La spesa costa meno soprattutto in città, ma anche la provincia se la passa bene. Un dato che contrasta con gli affitti che i cittadini fanno sempre più fatica a pagare regolarmente.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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