L'attenzione rimane molto alta anche per legionella e tubercolosi

Giovedì 17 Ottobre 2019
L'attenzione rimane molto alta anche per legionella e tubercolosi
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PORDENONE Tubercolosi e legionella sono minacce sempre in agguato. «Nel nostro territorio la media complessiva di infezioni da tubercolosi - afferma l'infettivologo Massimo Crapis è stabile, ormai da una decina di anni a questa parte, a circa 8 casi per 100mila abitanti». Per trasmettere l'infezione bastano pochissimi bacilli anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della Tbc si ammalano subito. Il sistema immunitario, infatti, può far fronte all'infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni, pronto a sviluppare la malattia al primo abbassamento delle difese. I sintomi sono tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazioni. Nel tempo, la tosse può essere accompagnata da presenza di sangue. «Sfatiamo prima di tutto un mito: la tubercolosi assicura Crapis è sempre stata presente nella Destra Tagliamento ma, soprattutto negli ultimi anni, di questa malattia se n'è parlato sempre meno. Ciò significa che c'è ancora, non è stata debellata e colpisce anche persone molto giovani». Da inizio anno le persone che hanno contratto la Tbc sono venticinque. Venti, invece, quelle che hanno contratto la legionella.
Intanto migliorano le condizioni del 78enne che a fine agosto era stato ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Pordenone dopo che, nei giorni scorsi, era risultato positivo al Dna della legionella dalle secrezioni respiratorie profonde. L'anziano è stato è stato trasferito nel reparto di Nefrologia. «Se è vero che il maggior numero di casi di contagio da legionella si verificano soprattutto durante il periodo estivo chiarisce Crapis è anche vero che la prevenzione non deve mai venire meno. Ecco perché è buona regola, sempre, osservare le più basilari norme per evitare di contrarre il batterio: la legionella, in alcune circostanze, può essere anche letale. Nei giorni scorsi ho incontrato a Pordenone gli amministratori di condominio e i rappresentanti di Federalberghi: alla riunione (organizzata dall'assessore Stefania Boltin, ndr) era presente anche il tecnico di prevenzione Paolo Nadal. Si è discusso ampiamente del problema e sono state fornite indicazioni precise che, se seguite nel dettaglio, aiuteranno a ridurre al minimo le possibilità di contagio». Nel 2017 i ricoveri (per legionella) all'ospedale Santa Maria degli Angeli erano stati 11, numero che è cresciuto di sette unità nel 2018. Quest'anno quelli attualmente registrati sono venti. «Sono aumentati sintetizza il medico perché è cresciuta, di pari passi, la sensibilizzazione dei medici nell'attività di diagnostica». C'è un aspetto confortante evidenziato dal medico: «Sino a questo momento, sia per la legionella che per tubercolosi, non abbiamo avuto epidemie o casi correlati tra loro».
Al.Co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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