In regione 1,23 figli per donna, mai una media così bassa

Domenica 23 Febbraio 2020
DENATALITÀ
PORDENONE In regione il numero medio di figli per donna in età fertile (15-49 anni) è di 1,23. «Il punto più basso registrato», afferma l'assessore regionale alla Famiglia Alessia Rosolen. Non solo. Dalle indagini regionali emerge che «sale progressivamente il numero di uomini che non fanno figli, ciò significa che il problema ha due aspetti che vanno studiati e capiti: quello economico e quello culturale», aggiunge l'assessore. È con queste informazioni di base fondamentali, che fanno parte di un articolato e approfondito studio sulle caratteristiche delle famiglie che compongono la popolazione in Friuli Venezia Giulia, che da giovedì 27 febbraio la Regione entra nel merito delle questioni con Gli Stati Generali della famiglia. Saranno articolati in cinque incontri. Si comincia a Gorizia per poi proseguire il 12 marzo a Udine, il 19 marzo a Trieste, il 27 marzo a Pordenone e il 2 aprile nuovamente a Udine per l'incontro conclusivo. Frutteranno un intervento legislativo pensato come un Testo unico sulla famiglia, «da portare in Aula entro giugno», anticipa Rosolen, che ha illustrato alla Giunta regionale gli obiettivi che l'operazione intende perseguire.
A sostenere l'impianto della norma, l'intento di «ribaltare l'equivoco che crea la contrapposizione tra famiglia e lavoro; trovare misure, strumenti e formule per promuovere la conciliazione tra la sfera privata e il percorso professionale», specifica l'assessore. Un lavoro significativo e ad ampio spettro di fatto imposto «dal declino demografico che è sotto gli occhi di tutti e sul quale la politica, per troppo tempo, ha scelto di minimizzare o ignorare il problema», prosegue Rosolen, portando ulteriori dati alla sua argomentazione.
Il tasso medio di fecondità regionale, oltre a non essere mai stato così basso, è inferiore sia al dato nazionale (1,29), sia a quello del Nord Est che arriva a 1,35. Sono inoltre in diminuzione le famiglie con figli: erano 178mila nel 2009 mentre nel 2019 queste sono scese a 163mila. Inoltre le rilevazioni pongono in evidenza il fatto che vi siano sempre meno coppie e sempre più persone sole, con l'aggravante della precarietà occupazionale. A fronte di queste condizioni, «l'amministrazione regionale ha scelto di delineare un quadro complessivo in cui inserire tutte le misure dedicate alla famiglia» e nel Testo unico, ha anticipato, «saranno messi assieme welfare, lavoro, istruzione, formazione, ricerca, trasporti, cultura, ambiente».
Se la decisione del Governo regionale di triplicare gli importi per abbattere le rette degli asili nido ha fatto impennare le richieste delle famiglie, che hanno registrato un + 41%, gli studi evidenziano anche che sarebbero altri due aspetti della vita quotidiana a incidere sulla denatalità: la disponibilità economica e la conciliabilità tra i tempi della famiglia e quelli del lavoro. E mentre la Giunta guidata da Massimiliano Fedriga sta valutando la possibilità «di rendere accessibile a tutti l'iscrizione dei figli all'asilo nido», la finalità più generale della prossima normativa è quella «di staccare la famiglia dall'immagine stereotipata delle politiche assistenziali.
A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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