IN MONTAGNA
PORDENONE «Il corretto funzionamento della diga di Ravedis a

Martedì 19 Novembre 2019
IN MONTAGNA
PORDENONE «Il corretto funzionamento della diga di Ravedis a Montereale è stato di fondamentale importanza per la gestione della situazione di crisi»: lo ha affermato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, in chiusura dell'allerta rossa sul Friuli Occidentale. «Sicuramente - ha proseguito - l'ottimale svasamento portato avanti con i colleghi del Veneto si è rivelato vincente e ha prodotto risultati positivi per scongiurare gravi problemi alla pianura pordenonese. È stata un'esperienza importante di cui fare tesoro anche per situazioni analoghe che dovessero ripresentarsi in futuro». Il riferimento è anche ai corsi d'acqua che affluiscono nel Livenza e a quanto si è realizzato con le dighe della Val Tramontina di Cà Zul, Cà Selva e Ponte Racli. Riccardi ha inoltre posto l'accento sulla necessità di intervenire per mettere in sicurezza la Valcellina: «La strada 251, seppur per tempi inferiori rispetto al passato, è stata interrotta a Barcis perché la sede era allagata. La zona del lago sarà soggetta a importanti sghiaiamenti già a partire da metà dicembre. Ma è importante evidenziare che le condizioni di gestione della concessione dei bacini artificiali sono difficili da cambiare. Cercheremo comunque di far valere tutta la nostra forza in considerazione del fatto che stiamo parlando della sicurezza e della mobilità delle persone».
IL BILANCIO
In generale, il bilancio del passaggio dell'ennesima perturbazione sulla montagna e pedemontana pordenonese è positivo. A parte qualche smottamento (ad Andreis e Fanna, ma su arterie secondarie) e la chiusura di alcune strade per allagamenti, peraltro immediatamente sistemate e ieri nuovamente percorribili, l'evento atmosferico avverso ha mostrato come le opere di prevenzione degli ultimi anni abbiano messo in salvo le varie comunità, anche di fronte a precipitazioni eccezionali come i cinque metri d'acqua caduti in alcune zone montane, soprattutto in Val Tramontina e in Val Colvera. Anche la Valcellina ha tenuto duro e ora potrà ripartire nella sistemazione definitiva di Val Cimoliana e Settimana, ancora convalescenti dopo Vaia. E iniziare - come ha assicurato Riccardi - con lo sghiaiamento del lago di Barcis e del corso del Cellina, mentre la zona alla confluenza con l'ex famigerato Varma, grazie alla soprelevazione della strada del 2015, non ha creato alcun problema alla circolazione.
I PROBLEMI
Chi ha subito gravi danni è la comunità di Vivaro. Il riferimento è al guado che la collega a Rauscedo, letteralmente spazzato dalla piena del Meduna. «Le soluzioni sperimentate da Fvg Strade per la gestione di questo tratto sono risultate inefficaci ed inadeguate - è stato lo sfogo di ieri del sindaco Mauro Candido -. Una vera presa in giro per la popolazione residente nella Destra Tagliamento, nonché per le aziende che qui operano. È una magra consolazione averlo detto e segnalato per tempo. Hanno chiuso la strada provinciale per due settimane per fare i lavori e a distanza di pochi giorni è tutto vanificato: la strada di proprietà della Regione è totalmente distrutta. Quante risorse pubbliche saranno ancora sperperate in interventi tampone? Invito l'amministrazione regionale a intervenire in maniera risolutiva programmando un ponte». La tesi del primo cittadino si sostiene anche dalla conta dei soldi spesi in questi anni per il ripristino continuo della traccia stradale. «Quanti ponti si sarebbero potuti costruire con i medesimi fondi?», si chiedono gli utilizzatori del collegamento, ricordando l'efficacia dell'infrastruttura realizzata sul parallelo corso del Cellina, tra il comune dei Magredi e San Quirino, che ha eliminato ogni problema.
Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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