In casa di riposo a Spilimbergo esplode la nuova emergenza

Martedì 29 Dicembre 2020
In casa di riposo a Spilimbergo esplode la nuova emergenza
CORSA CONTRO IL TEMPO
PORDENONE Una task force per salvare il salvabile, in quello che a livello di residenze per anziani è diventato il nuovo epicentro dell'emergenza in provincia di Pordenone: l'Asp di Spilimbergo. Senza tralasciare le altre situazioni, su tutte quella della casa di riposo di San Vito, è proprio nella residenza amministrata dalla presidente Lucia Cozzi che in questo momento si assiste alla crescita più rapida dei contagi. E per questo l'Azienda sanitaria ha scelto di intervenire, mettendo in campo la squadra dedicata sin dalla prima ondata alle case di riposo. L'obiettivo è quello di ridisegnare le prassi interne alla struttura per blindare la situazione e provare a recuperare un focolaio che oggi appare fuori controllo.
I NUMERI
In casa di riposo a Spilimbergo sono risultati positivi al Coronavirus 146 ospiti anziani su 189. È un numero estremamente alto, mai riscontrato in termini percentuali in residenze di quelle dimensioni in provincia. La stessa Azienda sanitaria ha mostrato preoccupazione soprattutto per un fattore: non si è riusciti a isolare il nucleo di positivi, e ora i contagiati spuntano anche tra gli ospiti che nelle intenzioni dovevano rimanere separati e al riparo. Per questo l'opera degli esperti si concentrerà soprattutto sulla ridefinizione dei percorsi, dal momento che secondo la task force «c'è stata una commistione tra i tragitti sporco e pulito». Gli stessi esperti parlano della necessità di formare in modo migliore il personale interno alla struttura. Insomma, bisogna agire in fretta, e già dalle prossime ore arriverà in soccorso la squadra di medici e infermieri.
«Per ridurre le possibilità di contagio - ha spiegato la presidente Cozzi - abbiamo rimosso anche gli addobbi natalizi, dal momento che potevano essere considerati veicolo d'infezione». L'ultimo bollettino a Spilimbergo parlava di sei decessi e nove ospiti ricoverati in ospedale per le conseguenze del Covid-19. Ma è la dimensione del focolaio a rendere la situazione estremamente delicata.
A ciò si devono aggiungere anche gli operatori sanitari contagiati, che al momento sono 48 (11 in più dal 26 dicembre). I turni sono strutturati sulle 12 ore, ma gli sforzi non bastano a contenere un focolaio che al momento sembra difficile da controllare. L'impiego della task force servirà ad arginare l'onda, per quanto possibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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