IL SECONDO BINARIO
PORDENONE Domani i vertici della Regione parteciperanno al

Giovedì 4 Marzo 2021
IL SECONDO BINARIO
PORDENONE Domani i vertici della Regione parteciperanno al primo incontro a distanza con il nuovo commissario per l'emergenza Covid, il generale dell'esercito Francesco Paolo Figliuolo. Sarà un momento importante, perché il messaggio che arriverà da Trieste sarà soltanto uno: serve un cambio di passo per poter accelerare con la campagna vaccinale. E soprattutto - priorità assoluta - sarà necessario capire con esattezza a chi riservare le prossime dosi di AstraZeneca una volta completato il programma dedicato alla scuola e alle forze dell'ordine. Non manca molto all'obiettivo e rimanere fermi a causa della mancanza delle linee guida sarebbe imperdonabile. Ne ha parlato ieri il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi: «È importante - ha detto - che il decreto del ministero della Salute contenente la lista delle priorità sia rivisto con urgenza. Devono essere chiarite le aree di riferimento, come ad esempio quella della vulnerabilità (categoria a cui va il vaccino Pfizer, ndr) oppure quella dei servizi essenziali, da vaccinare invece con AstraZeneca. Noi abbiamo in campo delle ipotesi, ma dev'essere la gestione commissariale a dettare la linea, altrimenti avremo un piano per ogni regione».
LA PARTITA CHIUSA
Niente da fare, invece, per i vaccini da acquistare in autonomia rispetto al governo. «Abbiamo deciso di lasciar perdere - ha spiegato Fedriga -. AstraZeneca ci ha comunicato che venderà dosi solo all'Ue o agli Stati. Avevamo avuto offerte dalla Russia e dalla Cina, ma seguiremo i canali ufficiali». Si chiude quindi una partita che ha visto il Friuli Venezia Giulia al fianco di Veneto ed Emilia Romagna nella (vana) ricerca di altri canali per l'approvvigionamento dei vaccini.
MEDICI DI BASE
Non c'è ancora l'accordo regionale per la discesa in campo della medicina generale nella campagna di vaccinazione. «Chiuderemo la partita a breve ha detto Riccardi -, saranno utili per individuare e immunizzare le persone fragili a domicilio». A mancare è un patto economico integrativo rispetto a quello statale.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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