IL PROCESSO
PORDENONE Ha rischiato di essere condannato per vilipendio delle

Venerdì 10 Luglio 2020
IL PROCESSO
PORDENONE Ha rischiato di essere condannato per vilipendio delle istituzioni, in questo caso l'ordine giudiziario e la Polizia di Stato. Per questa ipotesi di reato, contestata a Iqbal Tasawar, 35 anni, pakistano in questo momento irrintracciabile, il giudice monocratico Milena Granata (vpo Enrico Schenato) ha dichiarato di non doversi procedere perchè mancavano le condizioni di procedibilità, ovvero l'autorizzazione del ministro della Giustizia. Condannato a 5 mesi (pena sospesa) per minacce e resistenza a pubblico ufficiale, l'immigrato è stato assolto per l'ipotesi di oltraggio.
Tasawar, difeso dall'avvocato Davide Buttazzoni, il 14 giugno 2017 era stato controllato al parco di San Valentino. Era il periodo in cui le aree verdi della città erano diventate un luogo di spaccio e lui aveva con sè 75 euro e dello stupefacente. Accompagnato in Questura per l'identificazione, ha minacciato il poliziotto che gli aveva sequestrato il denaro. Voleva i soldi indietro e in urdu - frasi poi tradotte dal mediatore culturale - ha urlato che non si sarebbe dimenticato dell'agente. Per sfuggire al controllo ha dato uno spintone al poliziotto della Volante e gridato «polizia di m...» e «vaffa... Tribunale» davanti ad altre persone presenti in Questura, da qui l'ipotesi di vilipendio contestata dalla Procura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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