Il prefetto Maiorino: è il segnale forte che la sicurezza partecipata funziona

Martedì 15 Ottobre 2019
Il prefetto Maiorino: è il segnale forte che la sicurezza partecipata funziona
LE ISTITUZIONI
PORDENONE «Se sono diminuiti i reati significa che c'è un buon controllo del territorio. E se è stato raggiunto questo risultato un plauso va a tutte le forze di polizia che questo controllo hanno saputo migliorare sempre di più. Ma risultati come questi si ottengono anche grazie alla sicurezza partecipata. Cioé grazie alla collaborazione di tutti gli enti del territorio e, non ultimo, alla collaborazione dei cittadini. Insomma, significa che il sistema di sicurezza funziona anche perché il territorio ha saputo fare squadra». Il prefetto Maria Rosaria Maiorino non nasconde la sua soddisfazione per i risultati emersi dall'indagine condotta sui dati del ministero rispetto alla mappa della sicurezza nazionale. «Se le denunce calano - aggiunge il prefetto - significa che i reati diminuiscono. E questo è dovuto in primo luogo al lavoro, anche congiunto e di collaborazione, tra tutte le forze di polizia del territorio. Ma risultati così non si ottengono se non vi è la collaborazione anche degli enti locali, delle scuole, delle associazioni e del territorio nel suo complesso. Ciò significa anche che il cittadino ha fiducia nelle forze dell'ordine e diventa più collaborativo». Rispetto alle forze di polizia la rappresentante del governo aggiunge: «Basta leggere le cronache quotidiane per vedere quante operazioni siano state compiute nell'ultimo periodo. Tempo fa - ricorda il prefetto - era emerso il dato piuttosto alto dei furti in appartamento. In seguito all'attività investigativa delle forze di polizia si è riusciti a catturare una banda che aveva compiuto oltre un centinaio di furti. Ma anche i cittadini danno il loro contributo. Per esempio il cittadino che segnala situazioni sospette è molto utile alle indagini. Così come il cittadino che provvede a installare un sistema di allarme o di sorveglianza della propria abitazione dà un contributo importante. Anche questo significa sistema sicurezza e significa fare squadra nel territorio per combattere la criminalità. Perché senza la collaborazione e la fiducia dei cittadini questi risultati non arrivano. Siccome tutto è migliorabile l'auspicio è che il prossimo anno Pordenone sia la prima in Italia».
GUARDIA SEMPRE ALTA
C'è un allarme che - come a livello nazionale - resta alto: quello dello spaccio e del consumo di droghe. «Anche su questo fronte - spiega il prefetto - ci sono state più operazioni e più sequestri. La droga che circola è in aumento e preoccupa il fatto che l'età dei consumatori si abbassa. Per questo non dobbiamo fare scendere la guardia: coinvolgimento delle scuole e delle famiglie, anche con le forze dell'ordine che vanno negli istituiti a fare informazione e prevenzione, sono strumenti che continueremo a utilizzare. Perché dalla droga nascono poi altri reati più gravi che vanno combattuti».
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci