Il manifesto del questore Odorisio «Chi rispetta la legge non abbia paura»

Martedì 12 Novembre 2019
Il manifesto del questore Odorisio «Chi rispetta la legge non abbia paura»
L'OPINIONE
PORDENONE «Non bisogna avere paura di lavorare. L'unica cosa da temere è l'illegalità. Ecco il motivo per avere timore. Il lavoro invece non sarà mai punito». Parola di Marco Odorisio, questore di Pordenone e firmatario più autorevole delle sospensioni delle attività (bar in testa) negli ultimi mesi. Il suo è un manifesto, e assieme una mano tesa verso i commercianti di Pordenone. Non c'è alcuna guerra ai baristi, è questo il senso (anche se non è il solo) dell'intervento di Odorisio. L'unico conflitto, che le forze dell'ordine stanno affrontando, è quello contro il degrado e l'illegalità. «E la nazionalità dei titolari di pubbliche attività coinvolti - ha specificato il questore di Pordenone - non c'entrano affatto. Sui 21 provvedimenti che abbiamo emanato nell'ultimo periodo, molti hanno colpito proprietari di attività commerciali di nazionalità italiana. L'unico criterio di cui tener conto è quello del rispetto della legge. Evitiamo dunque ogni tipo di strumentalizzazione, che non fa bene al lavoro di nessuno». Alcuni baristi, però, lamentano quella che definiscono una durezza eccessiva da parte delle autorità cittadine. «Nessuno - ha detto ancora il questore Marco Odorisio - dovrà mai avere paura di lavorare in città. Il rispetto della legge e l'aiuto che può arrivare in questo senso dagli stessi titolari dei locali pubblici sono fondamentali. Di recente abbiamo comminato a un cittadino il divieto triennale di accedere agli esercizi pubblici del centro storico di Pordenone e il provvedimento è scaturito proprio in seguito alla segnalazione che ci è arrivata dal titolare di un bar. La collaborazione dà sempre i suoi frutti, se la finalità è quella di aiutare a far rispettare la normativa in fatto di sicurezza.
Il ragionamento di Marco Odorisio si spinge anche oltre, immaginando un futuro per la città che secondo la massima autorità pordenonese in fatto di sicurezza è già in corso di definizione. «Dopo i provvedimenti assunti - ha spiegato ancora Marco Odorisio - si vedono già le prime ricadute positive per la città. Da un po', infatti, non ci sono più azioni dettate dalla violazione dell'articolo 100 del Tulps (il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, ndr). La maggior parte dei bar evidentemente ha voltato pagina». Tanti anche per salvaguardare la licenza, messa in pericolo dalla stretta.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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