Il lago del San Valentino sta rischiando di morire

Martedì 15 Ottobre 2019
L'OPERAZIONE
PORDENONE Nella lettera che costituisce il cuore del provvedimento, si parla di un lago asfittico e di acqua stagnante. È la cartella clinica del lago inserito nel parco San Valentino, che ora si prepara ad essere prima prosciugato e poi resuscitato per non trasformarsi da stagnante a stagno vero e proprio.
IL PIANO
Centocinquantamila euro. Si tratta di soldi che il Comune è stato costretto a trovare tra le pieghe dell'avanzo amministrativo per far fronte a una richiesta del servizio difesa del suolo. Il lago, infatti, è malato. I problemi principali sono due, e l'ultimo in ordine di tempo è anche il più grave: il lago del San Valentino, infatti, ha subito un incremento dei depositi limosi sul fondale. «E tale situazione - si legge - comporta una condizione di asfissia generale del lago, con conseguente insalubrità delle aree circostanti». Le parole da segnare in rosso sono due: asfissia e insalubrità. A causa del limo, in pratica, il lago fa fatica a respirare e il problema si riverbera anche sulle zone vicine. L'acqua stagnante attira insetti, può ospitare batteri, e il fatto che lo specchio stia svoltando verso la condizione di stagno non giova nemmeno al decoro dell'intero parco. A causare l'incremento dello spessore dei depositi limosi sul fondale del lago, secondo la relazione di cui è in possesso il Comune, sono stati i recenti eventi alluvionali che hanno colpito la regione. E per recenti si intende naturalmente anche Vaia, la tempesta accompagnata dallo scirocco record che quasi un anno fa ha messo in ginocchio anche la provincia di Pordenone.
La zona del lago fa parte dell'ampio margine delle risorgive. Significa che il bacino è alimentato e ravvivato dalle cosiddette polle sorgive. Oggi, a causa del limo, sono letteralmente soffocate. Per questo il servizio difesa del suolo ha chiesto con urgenza la rimozione e lo smaltimento degli ingenti sedimenti, consentendo in tal modo l'ossigenazione del lago. E il Comune ha risposto approvando il progetto definitivo ed esecutivo per un valore di 150mila euro. Una cifra che dovrà salvare il San Valentino, dando tutta un'altra luce anche al parco.
OBIETTIVI
Il lago dovrà diventare centrale nel nuovo parco urbano inclusivo di San Valentino. Ma per portare a termine il progetto più ampio sarà necessario che lo specchio d'acqua torni ad essere vivo. Il piano prevede ad esempio anche la sistemazione del laghetto stesso mediante la realizzazione di una discesa dall'ex cartiera, nonché l'addolcimento della scarpata che servirà a rendere fruibile la riva. Prevista anche l'eliminazione della siepe che oggi toglie a chi frequenta il parco la vista dell'acqua. L'intervento, che prevede principalmente la rimozione dal fondo dei limi sedimentati negli anni, oltre a migliorare la qualità dell'acqua del lago dal punto di vista ecologico, risulta di particolare importanza dal punto di vista idraulico, della capacità di invaso e per preservare gli organi di regolazione dello stesso. I lavori interesseranno solamente proprietà comunali e di conseguenza non sarà necessario procedere ad alcun esproprio.
Negli ultimi anni, inoltre, sono venuti a mancare alcuni apporti idrici al lago precedentemente garantiti dal Consorzio di bonifica Cellina-Meduna ed ora tecnicamente impossibili per effetto delle grandi opere di conversione irrigua realizzate in Comina, con il risultato di un lago asfittico con acqua stagnante.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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