Il focolaio di Roveredo causa anche ricoveri

Martedì 3 Agosto 2021
L'ALLARME
PORDENONE Non solo contagi, tanti, ma anche ricoveri. Non certo riferiti ai giovani che si sono infettati per primi, che fortunatamente stanno mediamente tutti bene, ma a parenti di mezza età o anziani non vaccinati che ora rischiano di pagare le conseguenze peggiori di una leggerezza che poteva (e doveva) essere evitata. Il focolaio nato dopo una serata di festa al Papi on the beach di Roveredo in Piano (locale poi chiuso per 75 giorni dalla Questura), infatti, oltre ad allargarsi ha prodotto anche alcuni accessi al Pronto soccorso. E una parte dell'aumento dei ricoveri a livello regionale è riconducibile proprio al cluster pordenonese.
IL PERICOLO
«Quello che sta accadendo, pur non mettendo in difficoltà come un tempo il nostro sistema sanitario, è la conferma di un fatto: nessuno si deve sentire al sicuro. Anche se una persona non è ancora considerata anziana, può essere colpita gravemente dal Covid e finire in ospedale se non vaccinata. Ecco perché è importante che tutti scelgano il vaccino e la protezione dal virus». Sono parole pronunciate ieri mattina dal vicepresidente e assessore alla Salute del Fvg, Riccardo Riccardi, dopo aver ricevuto l'informazione relativa ai primi ricoveri e accessi in Pronto soccorso legati al focolaio del Papi on the beach di Roveredo, e in generale all'espansione dei casi in provincia di Pordenone. Al momento è stata segnalata la complicazione della malattia per tre pazienti venuti in contatto con altrettanti giovani rientranti nel cluster conosciuto, il più esteso di tutta la regione. Si tratta di 50-60enni, tutti non protetti dalla vaccinazione. Nemmeno dalla prima dose. La dinamica del contagio è sempre la stessa, ormai nota: dai giovani, che sviluppano nella maggior parte dei casi forme asintomatiche, il virus passa alle persone con qualche anno in più. Se protette dal vaccino - numeri alla mano - le conseguenze sono minime se non nulle, ma se si tratta di persone non immunizzate, allora sono guai. E i numeri rischiano di alzarsi, come testimonia la tendenza degli ultimi giorni anche in Friuli Venezia Giulia.
LA DINAMICA
Una settimana fa le persone ricoverate nelle Medicine Covid del Friuli Venezia Giulia erano solamente otto. Si parla in questo caso in condizioni non così gravi da richiedere l'utilizzo dei letti di Terapia intensiva. Oggi, invece, i malati negli stessi reparti sono diventati 19. Si tratta di un aumento che ha superato il raddoppio in sette giorni. Nessun problema - va specificato e ripetuto - per quanto riguarda il colore della regione, dal momento che i nuovi parametri prevedono lo scivolamento in giallo solamente se i letti occupati superano il 15 per cento di quelli disponibili. Ma è preoccupante il fatto che il focolaio pordenonese abbia contribuito all'aumento della quota di ricoverati in regione. E che il Pronto soccorso cittadino sia tornato a lavorare sul Covid.
LA MAPPA
Gli effetti del cluster dopo la festa nel locale, che ora rischia anche la revoca della licenza, sono visibili anche dalla mappa della Protezione civile regionale che misura il contagio nei singoli territori. Sono nove, ad esempio, i positivi attuali a Roveredo. Dieci ad Aviano, dove vivono molti cittadini americani (e non erano pochi gli statunitensi presenti alla festa nel locale). Effetti anche tra Pordenone (87 casi attivi) e Sacile (27 positivi attuali).
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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