IL FENOMENO
PORDENONE Cittadini sempre più morosi. Hydrogea, la società

Domenica 19 Gennaio 2020
IL FENOMENO
PORDENONE Cittadini sempre più morosi. Hydrogea, la società che si occupa della gestione della risorsa idrica attraverso i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione e che serve 20 comuni nel Friuli Occidentale, si trova a fare i conti con insoluti pari a 600mila euro. Gli utenti che non pagano la bolletta dell'acqua sono destinati ad aumentare, non di molto ma in maniera costante. Per esempio nel 2019 (rispetto al 2018) la percentuale è passata dal 3,8 al 4,2 per cento dei complessivi 44mila utenti serviti da Hydrogea.
L'ANALISI
«Le morosità spiega Fabio Santin, vicepresidente della società partecipata incidono per il 5 per cento sul nostro fatturato complessivo, che si attesta sui 12 milioni. La politica di Hydrogea è quella di sollecitare un cittadino più volte, in caso di inadempienza, al pagamento della bolletta. Se poi vediamo che è impossibile recuperare il credito, allora la pratica viene gestita direttamente dall'agenzia di riscossione. Nei casi in cui il credito vantato è irrecuperabile, per esempio a fronte del fallimento di un'azienda, allora l'importo dovuto viene spalmato tra i cittadini che beneficiano del servizio idrico. Ma sono casi che oserei definire estremi, anche perché la maggior parte delle volte prevale il buon senso. L'utente viene messo nella condizione di rateizzare le bollette non ancora pagate e così riusciamo a recuperare per intero i crediti vantati». È un po' la stessa politica che Hydroga adotta anche con gli enti pubblici e con quelli che dipendono direttamente dallo Stato. È il caso di caserme, scuole e anche piscine comunali. «Quella di Pordenone evidenzia Santin aveva nei nostri confronti un debito piuttosto rilevante: 60mila euro. L'importo, una volta trovato l'accordo con le parti, è stato rateizzato e il debito è stato estinto. Il rischio è ovviamente quello di portare il buco in pancia per diversi anni ma alla fine, in qualche modo, contiamo di recuperare le somme».
IL PUNTO
E così che i riflettori si accendono su un tema più che dolente. Le morosità dello Stato sono tante e rischiano di far collassare un sistema fatto del lavoro di piccole e medie imprese. Quello che si riscontra sul territorio è la difficoltà degli artigiani a farsi pagare, in tempi celeri, dalle amministrazioni centrali. È il caso, per esempio, di imprenditori edili, impiantisti e serramentisti: piccoli artigiani che rischiano di fallire a causa delle lungaggini dei pagamenti dello Stato. È qui che sta il paradosso: se un artigiano è moroso nei confronti dello Stato, nei suoi confronti si attivano subito le procedure per la riscossione del credito. Discorso diverso, invece, se la società si trova di fronte ad un fallimento. «Il debito in questo caso afferma Santin diventa irrecuperabile. E pertanto è logico che il dovuto dovrà essere suddiviso tra il resto degli utenti che beneficiano del servizio». C'è poi la questione che riguarda l'importo delle bollette. Numerosi cittadini hanno notato come, rispetto al passato, i costi per l'acqua, a fronte del mantenimento delle stesse condizioni (consumi e numero di componenti del nucleo familiare) siano aumentati. «Il rincaro evidenzia sempre Santin è stato minimo: si parla del 5,5 per cento. Le bollette sono state rimodulate, anche ai sensi del Ticsi (Testo integrato corrispettivi servizi idrici) che tiene conto di più variabili. Tanto per portare un esempio se prima una famiglia pagava 200 euro, adesso ne pagherà 210». A questo proposito l'assessore Stefania Boltin ha garantito che «tutte le famiglie che si trovano nella condizione di non riuscire a pagare per intero la bolletta hanno la possibilità, rivolgendosi direttamente a Hydrogea, di chiedere la rateizzazione. Sarà poi la società a valutare i singoli casi e a concedere, nel limite del possibile, la facoltà di versare il dovuto in più tranche».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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