Il Cro supera la prova pandemia e si attrezza per la sfida con il Veneto

Sabato 3 Aprile 2021
Il Cro supera la prova pandemia e si attrezza per la sfida con il Veneto
SANITÀ
PORDENONE «Strutture d'eccellenza come il Cro di Aviano vivono di innovazione tecnologica. Per questo è fondamentale stabilire un percorso evolutivo che tenga conto delle attuali necessità delle cure oncologiche, ma sappia anche aprirsi alle prospettive future». È il commento del senatore forzista Franco Dal Mas dopo l'incontro di ieri con il direttore generale dell'istituto Francesca Tosolini al quale ha partecipato anche il Piero Cappelletti, presidente del Comitato di indirizzo (nonché già direttore generale) dell'istituto. Che durante la pandemia non ha mai abbassato la guardia proseguendo nelle attività di screening e nelle visite di controllo. Bene, dunque la Protonterapia (si sta lavorando al bando di gara) ma serve anche la tecnologia chirurgica. «Con il direttore Tosolini abbiamo ripercorso alcuni punti fondamentali - ha dichiarato il senatore - tra cui l'attribuzione di un ruolo sempre più centrale nelle funzioni di coordinamento generale della rete oncologica regionale da assegnarsi all'Ircss di Aviano. Basta campanilismi regionali - è il monito del parlamentare - la vera sfida del Cro è lo Iov veneto che attrae sempre più pazienti.
SEDI DISTACCATE
Durante l'incontro si è anche discusso della possibilità di realizzare sedi distaccate del Cro negli ospedali di Pordenone e San Vito: «Si tratterebbe di entità sempre impegnate nel campo dell'oncologia - ha ricordato Dal Mas - che sarebbero riconosciute come Irccs entrando nel novero dell'accreditamento ministeriale». Un momento dell'incontro è stato dedicato al rapporto dell'Istituto di Aviano come le Università, regolamentato dai protocolli regionali: «Sarà importante confermare la conformazione che vede un rapporto privilegiato tra l'oncologia medica del Cro e la Scuola di specialità in oncologia dell'Università di Udine perché questo privilegia una crescita contemporanea delle due strutture favorendo la formazione di specialisti dall'altissimo profilo». Presentate anche le attività dell'Area Giovani affidate allo specialista Maurizio Mascarin. «Il meritevole lavoro - ha concluso Dal Mas - in particolare per quanto riguarda la radioterapia rivolta ai bambini, è un'attività che merita un riconoscimento nazionale, ed è un mio impegno personale quello di promuoverlo nelle sedi opportune». Intanto circola qualche ipotesi - non ufficialmente confermata - sul nuovo direttore sanitario. In pole ci sarebbe Nelso Trua, direttore medico degli ospedali di San Daniele e Tolmezzo e già direttore sanitario del Burlo Garofolo durante il commissariamento del direttore Francesca Tosolini.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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