Il confine con il Veneto diventa check point: via ai controlli

Martedì 10 Marzo 2020
Il confine con il Veneto diventa check point: via ai controlli
LA STRETTA
PORDENONE Il giorno zero di un nuovo confine, che sino a qualche ora fa era fatto solo di dialetti, campanili, rivalità da due soldi rispetto a quello a cui si è costretti ad assistere adesso. Ora al posto delle battute da bar ci sono le auto della polizia e dei carabinieri, per una linea di demarcazione territoriale diventata improvvisamente vera. Tangibile. Spaventosa. Le province di Treviso e Venezia sono in zona rossa: non si può entrarvi o uscirvi, se non per comprovati motivi d'urgenza, tra cui figurano le esigenze lavorative. E chi pensava che il governo non facesse sul serio, che si potesse passare da una provincia all'altra come in tempo di pace, è stato smentito dagli uomini in divisa, rigorosamente dotati della mascherina protettiva. Da ieri mattina, infatti, sono scattati i controlli finalizzati all'applicazione del decreto governativo che ha tagliato in due l'Italia del nord. E a Pordenone ci si è accorti in tre luoghi simbolo dei viaggiatori: la stazione ferroviaria e le uscite dell'autostrada A28 che portano in città.
POSTI DI BLOCCO
Nel giorno in cui Trenitalia ha cancellato i due Frecciarossa giornalieri da e per Milano che fermavano a Pordenone, gli agenti della Polfer si sono concentrati sul traffico dei pendolari in arrivo dal Veneto: a campione sono state controllate decine di passeggeri. Gli agenti hanno fatto compilare loro il questionario, che sotto forma di autocertificazione attesta la motivazione lavorativa del viaggio. Nessuno è stato pizzicato senza le adeguate ragioni alla base del trasferimento. Ma i controlli hanno richiesto diversi minuti, dal momento che ai viaggiatori in molti casi è stato anche chiesto di presentare una documentazione adeguata a supporto della dichiarazione, come ad esempio il contratto di lavoro.
Il secondo fronte del nuovo checkpoint lo si è visto tra viale Treviso e l'uscita dell'A28 Interporto. Lì le forze dell'ordine si sono dedicate al controllo dei flussi in entrata in città e provenienti dal Veneto, ma in questo caso su strada e non via treno. Ieri mattina si sono formate delle code in uscita dall'autostrada, perché la compilazione delle autocertificazioni richiedevano tempo e pazienza. Ma il dato c'è: il confine tra la provincia di Pordenone e quelle di Venezia e Treviso è diventato qualcosa di più di una linea immaginaria.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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