IL CASO
PORDENONE Il tempo di guardare i filmati e di raccogliere le testimonianze

Sabato 31 Luglio 2021
IL CASO
PORDENONE Il tempo di guardare i filmati e di raccogliere le testimonianze dei giovani, di capire cos'è successo davvero al Papi on the beach di Roveredo, diventato motore del focolaio più preoccupante della regione. Poi è arrivata la mazzata, che era nell'aria. Il questore di Pordenone, Marco Odorisio, ieri mattina ha chiuso il locale per 75 giorni e ha inoltrato al sindaco Paolo Nadal la proposta di revoca della licenza. «Seguiremo le indicazioni della Questura», ha ribattuto il primo cittadino. Ora toccherà agli uffici comunali, ma il percorso è segnato. E il provvedimento della questura è stato accompagnato da due parole, significative: «Discoteca abusiva». Così è stata descritta la serata di sabato 17 marzo da cui è nato il focolaio che ha partorito ormai quasi 60 contagi.
LA CONTESTAZIONE
I sigilli sono scattati ieri mattina, ma il lavoro era in corso ormai da giorni, con la collaborazione del Dipartimento di prevenzione. Come spiegato alcuni giorni fa, era spuntato anche un video sulla pagina Instagram del dj che aveva animato la serata. Si vedevano i ragazzi ballare, nonostante i divieti. Un filmato poi cancellato, ma finito lo stesso nelle mani della Questura. Una prova, insomma. Schiacciante. «Una grave situazione - ha commentato la Questura, con pregiudizio per la sicurezza pubblica, la sicurezza delle persone e l'incolumità fisica delle stesse». A raccontare i fatti, una ventina di giovani che erano alla festa. «Si riscontravano assembramenti all'esterno delle persone in fila in attesa di entrare, ed una volta dentro, dalla consolle del dj la serata era animata con la musica, mentre i ragazzi, senza mascherina, ballavano gli uni vicini agli altri, senza che i responsabili del locale invitassero le persone a rimanere sedute al loro posto, né tantomeno interrompendo la serata. Si ricostruiva, così, una vera e propria serata da discoteca abusiv con 300 persone che hanno ballato dalle 23 alle 4 del mattino». Gli agenti della Questura hanno accertato, ancora, come fossero state organizzate per ogni fine settimana della stagione estiva, serate dello stesso tipo, in assenza della licenza ex art. 80 del Testo unico leggi pubblica sicurezza, che regolamenta le attività da ballo.
FUTURO E PASSATO
Lo stesso locale era stato sanzionato con una prima chiusura di 90 giorni disposta dal questore il 25 maggio del 2019, sempre per ragioni di sicurezza pubblica e sicurezza delle persone. Allora a generare il provvedimento era stato il pestaggio di un cliente da parte di quattro persone. Per questa ragione il questore Odorisio ha trasmesso al sindaco di Roveredo in Piano la proposta di revoca della licenza nei confronti del Papi on the Beach, che quindi oltre alla chiusura potrebbe subire lo stop definitivo dell'attività. Il timore, dal punto di vista sanitario, è invece che i contagi ora possano passare a persone di mezza età o ad anziani non ancora vaccinati. E fare danni seri.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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