I suoi cani fanno strage di polli e conigli assolto il proprietario finito a processo

Mercoledì 26 Febbraio 2020
IL PROCESSO
PORDENONE Può un giudice indagare sull'elemento soggettivo di un cane? Può essere contestato un concorso doloso nell'uccisione di animali se gli autori della strage di polli e conigli sono stati due Rottweiler? No, non si può. Nicola Perin, 29 anni, allevatore di Sacile, ieri è stato assolto dal giudice Milena Granata perchè il fatto non costituisce reato. È stato riconosciuto che da parte sua non vi era stata una condotta nè colposa nè dolosa. La pubblica accusa aveva invece individuato un rapporto di causalità nell'evento, perchè il Codice penale dice che non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo. Una tesi contestata dall'avvocato Fabio Gasparini: «Non si poteva imputargli una condotta negligente. Tutto quello che doveva fare per evitare ciò che è accaduto, l'aveva fatto».
All'origine del processo vi è la fuga di Kira e Cloe, due Rottweiler, e di Bobo, un Labrador. Era il 4 giugno 2017. Non si è mai capito come fossero riusciti a scappare. Cominciarono a perlustrare i cortili dei vicini in Strada interna a San Giovanni di Livenza, in aperta campagna, dove tutti si conoscono e solitamente lasciano i portoni aperti. Sbranarono Mila, un cane meticcio dal pelo scuro che aveva 13 anni. Nel cortile di un altro vicino i cani si erano spinti nel pollaio azzannando e uccidendo dodici galline. Poi si erano concentrati sui conigli dell'anziano, uccidendone una dozzina. Infine, sul gatto.
La difesa ha dimostrato che i cani non sono pericolosi: il giorno della strage furono ritrovati al parco mentre stavano giocando con una bambina. Sono addestrati, non avevano mai manifestato comportanti aggressivi e l'ispezione a cui erano stati sottoposti non aveva evidenziato negligente da parte del proprietario.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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