SACILE
Alcune componenti dei gruppi di cammino sono state protagoniste lungo la Via Francigena, nel tratto che da Lucca va verso Siena. Un'esperienza voluta fortemente per mettersi alla prova. «Ormai ci conosciamo da diverso tempo - spiegano - e abbiamo preso questa decisione dopo la presentazione di una testimonianza di un pellegrino alla sua ennesima esperienza di cammino. È nata così l'idea di intraprendere un percorso più impegnativo, di fare un'esperienza per metterci alla prova non solo sul piano fisico ma anche su quello personale. Abbiamo deciso di fare un tratto della Via Francigena, da Lucca a Siena per 135 chiloometri, in una settimana di cammino. Siamo partite in sei alla fine di agosto. Arrivate a Lucca, il tempo è volato visitando le innumerevoli opere d'arte, i monumenti, i tempietti e le chiese entro la cinta muraria. Ha inizio da lì il nostro cammino. Abbiamo attraversato strade sterrate, tratti di selciato dell'antica via Romea ben conservati, un boschetto ancora ardente a causa di incendi, centri storici ben recuperati, antichi borghi medievali, importanti palazzi, eleganti chiese e chiesette con preziosi dipinti, casali ristrutturati immersi nel verde o nel nulla, borghi abbandonati, un susseguirsi di su e giù tra le colline, poderi, vigneti verdeggianti e uliveti luccicanti, distese a perdita d'occhio di campi di grano nudi e arsi, sentieri di tappeti erbosi e di sassi e pietre, discese impegnative e salite ripide da mancare il fiato. E infine, dopo qualche chilometro su asfalto, Siena, raggiante ed accogliente. Nel nostro cammino abbiamo incontrato, oltre a qualche pellegrino, tre persone molto importanti: i referenti sul territorio delle nostre tappe, persone che con il loro lavoro tengono in ordine e sempre ben segnalato tutto il percorso, gente affabile e appassionata, che ci ha coccolato e consigliato su cosa vedere e su quali attenzioni prestare sulla via. Raggiunta la nostra meta giornaliera, è sempre stata piacevole e gradita l'accoglienza sincera negli ostelli, anche solo con un semplice bicchiere d'acqua fresca. Camminare insieme tra chiacchiere e lunghi silenzi, ci ha offerto un tempo prezioso per lo stare in buona compagnia ma soprattutto con noi stessi. L'entusiasmo ha superato di molto la fatica che, ammettiamolo, è stata tanta, ma sempre condivisa e affrontata con lo spirito sereno. Il bel clima creatosi tra di noi ha dato forza al nostro passo e sollevato l'umore. Sotto il sole cocente immersi nella natura lungo un percorso che hanno fatto in molti da secoli, concludono, ci sprona a riprendere il cammino, quindi il nostro è un arrivederci al prossimo tratto di cammino verso Roma».
Francesco Scarabellotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Alcune componenti dei gruppi di cammino sono state protagoniste lungo la Via Francigena, nel tratto che da Lucca va verso Siena. Un'esperienza voluta fortemente per mettersi alla prova. «Ormai ci conosciamo da diverso tempo - spiegano - e abbiamo preso questa decisione dopo la presentazione di una testimonianza di un pellegrino alla sua ennesima esperienza di cammino. È nata così l'idea di intraprendere un percorso più impegnativo, di fare un'esperienza per metterci alla prova non solo sul piano fisico ma anche su quello personale. Abbiamo deciso di fare un tratto della Via Francigena, da Lucca a Siena per 135 chiloometri, in una settimana di cammino. Siamo partite in sei alla fine di agosto. Arrivate a Lucca, il tempo è volato visitando le innumerevoli opere d'arte, i monumenti, i tempietti e le chiese entro la cinta muraria. Ha inizio da lì il nostro cammino. Abbiamo attraversato strade sterrate, tratti di selciato dell'antica via Romea ben conservati, un boschetto ancora ardente a causa di incendi, centri storici ben recuperati, antichi borghi medievali, importanti palazzi, eleganti chiese e chiesette con preziosi dipinti, casali ristrutturati immersi nel verde o nel nulla, borghi abbandonati, un susseguirsi di su e giù tra le colline, poderi, vigneti verdeggianti e uliveti luccicanti, distese a perdita d'occhio di campi di grano nudi e arsi, sentieri di tappeti erbosi e di sassi e pietre, discese impegnative e salite ripide da mancare il fiato. E infine, dopo qualche chilometro su asfalto, Siena, raggiante ed accogliente. Nel nostro cammino abbiamo incontrato, oltre a qualche pellegrino, tre persone molto importanti: i referenti sul territorio delle nostre tappe, persone che con il loro lavoro tengono in ordine e sempre ben segnalato tutto il percorso, gente affabile e appassionata, che ci ha coccolato e consigliato su cosa vedere e su quali attenzioni prestare sulla via. Raggiunta la nostra meta giornaliera, è sempre stata piacevole e gradita l'accoglienza sincera negli ostelli, anche solo con un semplice bicchiere d'acqua fresca. Camminare insieme tra chiacchiere e lunghi silenzi, ci ha offerto un tempo prezioso per lo stare in buona compagnia ma soprattutto con noi stessi. L'entusiasmo ha superato di molto la fatica che, ammettiamolo, è stata tanta, ma sempre condivisa e affrontata con lo spirito sereno. Il bel clima creatosi tra di noi ha dato forza al nostro passo e sollevato l'umore. Sotto il sole cocente immersi nella natura lungo un percorso che hanno fatto in molti da secoli, concludono, ci sprona a riprendere il cammino, quindi il nostro è un arrivederci al prossimo tratto di cammino verso Roma».
Francesco Scarabellotto
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